Il Savoia nella stagione agonistica 98/99, parte con l’ obiettivo di arrivare ai playoff, ed il presidente Moxedano allestisce una squadra competitiva. In sede di calciomercato il Savoia si rinnova prelevando soprattutto giovani in prestito (vedi Tiribocchi, Alessi, Rossi), ed alcuni giocatori di esperienza, ma soprattuto di categoria (Monza, Maranzano, Russo, Siroti). Ci sono tutti gli ingredienti giusti per disputare un campionato pieno di soddisfazioni. La guida tecnica della squadra e’ affidata ad una vecchia volpe della categoria, Osvaldo Jaconi (4 promozioni). Rispettando le aspettative il Savoia di inizio stagione entusiasma, giocando un calcio veloce e spettacolare, fatta eccezione per le gare di Avellino e Gualdo (uniche 2 sconfitte in 8 gare). Alla vigilia della gara con il Crotone, la squadra è lì, a contendere la promozione a squadre di tutto rispetto, e forse di rango superiore, come Palermo, Castel Di Sangro, Ancona. Ma in Calabria, i bianchi fanno una figuraccia, e sono ridimensionati dal capocannoniere Ambrosi (tripletta), La Canna e Tortora. Sì, avete capito bene, 5-0! Mister Jaconi, non accampa scuse, sorgono le prime perplessita’ sulla squadra, iniziano i primi processi. Il clima alla vigilia della gara piu’ sentita dagli sportivi torresi, quella contro la Nocerina, è da far rabbrividire. Ma i bianchi sfoderano una prestazione tutta grinta e cuore, dimenticando le nozioni di bel gioco di inizio stagione, ed al 90′, con una rete di Mosca, hanno ragione dei Molossi. Nelle gare che seguono, il Savoia mostra di poter andare lontano, perdendo solo il derby con la Juve Stabia, e vincendo partite incredibili (Fermana, Marsala, Castel Di Sangro). Proprio in Abruzzo, i bianchi cullano il primato in classifica, con un goal di Califano, che scalda l’infreddolito ed encomiabile tifo torrese presente sugli spalti. Alla fine della gara il Savoia è primo, ma il Palermo nel recupero vince, e lo scavalca. Non fa niente, il campionato è lungo. Dopo la sosta natalizia, il Savoia affronta il Foggia. La partita puo’ dare il primato ai torresi, ancora costretti per l’ inagibilita’ del Giraud (comunque in costruzione), a giocare al San Paolo di Napoli. Ma i partenopei devono giocare in casa, ed allora il piccolo Savoia, si accontenti di giocare il lunedì. Cosi’ è. I torresi giocano di lunedì, e si fanno raggiungere dai Satanelli nella ripresa, quando il primo tempo si era chiuso con il parziale di 2-0. Alla fine è 2-2, per la gioia di palermitani e stabiesi, in corsa per la promozione. Al giro di boa comunque i bianchi sono in piena corsa promozione, e si ha la sensazione che nel girone di ritorno facciano ancora meglio. Invece il ritorno è disastroso. Il Savoia conquista una sola vittoria nelle prime sette gare. A nulla servono gli inserimenti dei 2 nuovi acquisti Masitto e Veronese, male inseriti negli schemi di Jaconi. Un piccolo moto di orgoglio lo si ha nel derby di Battipaglia, dove i ragazzi di Jaconi, sotto un diluvio infernale espugnano il Pastena grazie alla seconda rete in campionato di Masitto. Ma il Savoia non gira comunque e nelle successive tre gare conquista solo un punto. Ormai anche i playoff, appaiono lontani. Nel momento piu’ buio del torneo arriva quasi in punta di piedi l’espertissimo avv. Francesco Maglione, ex d.g. di Nocerina e Juve Stabia. Sarà lui l’ uomo della svolta. Porta di nuovo all’ambiente quella fiducia e quell’ottimismo smarrito ormai da tempo incalcolabile. Il Savoia riprende quota, e la rotta tracciata da Jaconi e Maglione, sembra essere quella giusta. Dopo il pareggio di Castellammare, infatti, i bianchi sfruttano al meglio il doppio turno casalingo contro Giulianova ed Atl.Catania, conquistando 6 punti e riportandosi in zona playoff. Pero’ la brutta gara di Marsala compromette tutto, un secco 3-0 che tiene con il fiato sospeso il popolo torrese, visto che ora per andare ai playoff, bisogna assolutamente battere il Castel Di Sangro. La classifica dice che anche i sangrini sono in corsa per la promozione, e dunque la gara assume un immenso significato anche per gli Abruzzesi. Ma non c’e’ partita, il Savoia domina e va in vantaggio con Califano. Pero’ poco dopo arriva il pareggio di un bravissimo Lorenzini, che condanna momentaneamente i bianchi ad andare in vacanza prima. Al 90′, quando tutto sta per svanire, ecco un segno dal cielo. Punizione al limite, batte il gioiellino di casa Alessi, e… goooaall!!!! Il Savoia batte i giallorossi, ed ha ampie possibilita’ di andare ai playoff. La gara fondamentale è allo “Zaccheria” di Foggia, ultimo atto di un campionato di luci ed ombre per i torresi. Alla fine è parita’, ed il Savoia, aiutato anche dai risultati provenienti dagli altri campi è nei playoff. L’ obiettivo stagionale, anche se con un po’ di sofferenza, è stato centrato. Il Savoia se la vedra’ con il Palermo, squadra delusa dalla mancata promozione diretta. La prima gara è al San Paolo, dove davanti a 10.000 persone in delirio il Savoia ottiene un successo di misura grazie ad un rigore trasformato dal solito Califano. La regola vigente nella lotteria della post-season prevede che al Palermo basta vincere alla “Favorita” con un goal di scarto, qualunque sia il risultato finale. Le agenzie di scommesse, danno il Palermo favorito considerando la suddetta regola. A Palermo l’atmosfera è bollente, e sono in 30.000 a sostenere i rosanero. I bianchi, invece sono seguiti da circa 300 supporters, che encomiabilmente, non calcolando la lunga distanza, arrivano in Sicilia con qualunque mezzo. La gara è tesissima, ma il Savoia non si fa influenzare dall’ambiente, cosa che invece fa il Palermo che scende in campo nervosissimo, e chiude il primo tempo non solo sullo 0-0, ma anche in dieci per l’espulsione di Compagno, reo di un brutto fallo su Ambrosino. Nella ripresa un grande Savoia va in vantaggio con un eurogoal di Masitto. Gli avversari, provati per il grosso sforzo, si innervosiscono e terminano la gara in 8, per le espulsioni di Biffi prima, ed Antonaccio poi. Arriva il fischio finale, il Savoia si giochera’ la promozione contro la cugina Juve Stabia che senza troppi patemi ha fatto fuori al “Menti” il Giulianova. Le vespe hanno 2 risultati su 3, grazie al miglior piazzamento nella regular-season, il Savoia ovviamente uno solo: VINCERE. Si gioca Domenica 13 Giugno al “Partenio” di Avellino. Prima di tutto il plauso piu’ grande va alle due tifoserie che danno vita ad una vera festa di sport, essendo gemellate. In campo, dopo un tiro di Fresta alle 16:33, comincia lo show del Savoia, che assume una supremazia territoriale tale da schiacciare per 87 minuti (salvo recupero) gli stabiesi, che vengono annichiliti dalla perla di Masitto al 17′. Un tiro che ricorda molto quello altrettanto felice di Palermo. Dall’altra parte, solo Fontana tra i senatori, cerca di scuotere i compagni in bambola. Il primo tempo si conclude sull’1-0 per i bianchi. Non si può festeggiare, mancano ancora 45 minuti alla fine. Nella ripresa continua il Savoia-Festival, a cui assistono increduli tutti i 25.000 del “Partenio”. I bianchi controllano senza problemi le sterili offensive stabiesi, ma bisogna chiudere la gara. Il Savoia ci prova prima con Masitto (grande risposta di Efficie) e poi con un colpo di testa di Siroti che dà la sensazione di entrare, ma che invece esce di un soffio. I piu’ esperti e conoscitori del football dai tempi della tv in bianco e nero cominciano a preoccuparsi. La preoccupazione aumenta quando Fontana riceve palla in area (per fortuna sul destro) e scocca un tiro che in curva nessuno osa guardare. Rossi fa il miracolo, ed il pericolo è scongiurato. Nel finale, ancora un Masitto scatenato entra in area e tira, la palla, respinta, torna sui suoi piedi, da terra serve Nocerino, che la spedisce in rete. E’ il goal che vale la serie B. Ora si puo’ festeggiare. Quando l’arbitro fischia cominciano le lacrime, gli abbracci, le invasioni, i bagni con lo spumante, ed anche i primi schiaffi in faccia per controllare di essere svegli e non vivere più un sogno. Insomma, queste pagine hanno raccontato 37 partite mozzafiato che hanno consegnato al Savoia un sogno da custodire…
Per Torre Annunziata si profila una stagione straordinaria. La promozione in serie B, ha risvegliato vecchie passioni e grande entusiasmo in una città che si stringe tutta attorno al calcio.
L’estate più intensa degli ultimi cinquant’anni scivola via tra colpi di mercato e partenze eccellenti. La squadra di Jaconi viene praticamente sconvolta. L’investimento più oneroso è quello di Stefano Ghirardello. La campagna acquisti è travolgente e gli abbonamenti vanno a ruba. Intanto arriva la notizia più attesa: il Giraud è pronto, e riapre la sera del 15 agosto, per l’esordio in Coppa Italia contro la Sampdoria. Alla fine vince la Samp, ma è festa lo stesso. Eppoi, c’è il derby storico con il Napoli, la sfida attesa da sempre.
Jaconi tiene tutti sulla corda, il suo motto è “non montarsi la testa”, anche se l’inizio è entusiasmante. Sette punti in 4 gare, i bianchi volano ai vertici della classifica. Pareggio a Brescia, nel match di apertura, doppia vittoria interna contro Empoli e Treviso. Il Savoia piace e diverte, Ghirardello è infallibile. Otto gol in sette partite. Purtroppo, la serie B è un torneo complicato e imprevedibile e la squadra di Moxedano se ne accorge presto. Arriva il derby con la Salerinata, e lo 0-0 del Giraud và stretto ai bianchi. Ormai l’attenzione di tutti è rivolta al derby con il Napoli e sarà una gara maledetta in ogni senso. Fra le due società nasce un uragano di polemiche, e la gara viene dirottata sul neutro di Avellino. Il Giraud viene occupato il sabato sera e i tifosi restano sulle gradinate fino alla domenica pomeriggio, disertando il derby più atteso dalla storia. Savoia-Napoli si gioca al “Partenio”, ma al Giraud ci sono almeno tremila spettatori per una gara simbolica tra bambini in maglia bianca e blu. Intanto, nella partita vera, il Savoia domina per tutti i novanta minuti, sfiora più volte il gol, colpisce un palo su rigore con Ghirardello, ma viene trafitto nel finale da Schwoch. L’1 a 0 del “Partenio” diventa l’inizio di una crisi che durerà fino alla fine.
La società con idee confuse, esonera Jaconi. Al suo posto arriva Franco Varrella e con lui un esercito di nuovi giocatori. La musica non cambia il Savoia sprofonda sempre di più. Si perde ovunque, in casa e in trasferta. L’anno più felice della storia, si trasforma in un’agonia interminabile dalla quale tutti vorrebbero fuggire. Il Savoia alza la testa solo nei due derby. All'”Arechi”, la Salernitana in corsa per la A, viene strapazzata per 3 a 1, sotto i colpi di Ghirardello, Greco e del congolese Kanyengele. Al “S. Paolo”, il Savoia fa 1 a 1. Per i bianchi gol di Greco. Nelle ultime partite i giocatori del Savoia, vengono accolti con arance e fischi. La C1 è inevitabile, anche Varrella fallisce. Intanto la società si muove per ricostruire un grande futuro e già pensa alla ricostruzione. La fine della stagione è incentrata soprattutto al recupero dei rapporti tra tifosi e dirigenti. Alla fine le promesse dei fratelli Moxedano coinvolgono tutti. “La retrocessione non ci spaventa, il nostro futuro si chiama serie B”.