Il centenario

lacavaA Gennaio 2008 in panchina arriva Sergio La Cava, il tecnico artefice del miracolo-salvezza del Bitonto l’anno prima. L’allenatore irpino con una serie impressionante di risultati utili (una sola sconfitta in quattordici gare) proietta il Savoia in zona play-off.
Dopo la vittoria casalinga contro la capolista Barletta, qualcosa si rompe. Scoppia la grana stipendi e La Cava decide di dimettersi. La squadra ormai allo sbando viene affidata prima all’allenatore in seconda Nunziata e poi a Ciro Vesce. La sconfitta di Pomigliano alla penultima giornata di campionato taglia definitivamente il Savoia dalla corsa play-off.
angellottiCon la chiusura del campionato, ricomincia il tormentone estivo. Giannatiempo è intenzionato ad abbandonare la società ma annuncia:”Il Savoia è in vendita ma non in svendita”. All’orizzonte una cordata di imprenditori capitanati dall’ortopedico torrese Vincenzo Angellotti, manifesta la volontà di rilevare il club.
Il nuovo gruppo imprenditoriale garantisce l’iscrizione al campionato e solo successivamente acquista l’intero pacchetto azionario.
raimondoParte il calciomercato. A ricoprire il ruolo di operatore di mercato, l’ex difensore del Savoia, Ciro Raimondo. A Torre Annunziata ritorna il beniamino mai dimenticato, Francesco Pinto ma insieme a Flavio Marzullo, sarà l’unico botto di mercato. I tanto attesi Marasco, Colletto, Formidabile e tanti altri atleti di caratura superiore non arrivano. Il pubblico torrese comincia ad assaporare le prime delusioni ma decide ugualmente di appoggiare il progetto del dott. Angellotti.
Inizia il campionato 2008/2009, ma sul Savoia gravano i primi problemi. Il più pesante l’impossibilità di utilizzare il “Giraud” sottoposto a lavori di manutenzione.
savoia08-09Il Savoia inaugura la stagione con una sconfitta, ma quello che preoccupa la piazza e l’atteggiamento diametralmente opposto della squadra rispetto a quello visto in Coppa Italia Pro.
I bianchi navigano per tutto il girone di andata nei bassifondi di classifica.
Ad ottobre i calciatori lamentano i primi stipendi arretrati. La società che inizialmente sembrava forte economicamente, non riesce neanche a ricoprire i costi di gestione della stagione in corso.
La situazione si complica settimana dopo settimana, e a dicembre tutti i calciatori stanchi delle promesse di un presidente ipocrita, decidono di trovare sistemazione altrove.
La piazza contesta l’operato del presidente Angellotti e preme affinchè i libri contabili vengano portati in tribunale. La situazione debitoria del Savoia calcio è allarmante e il fallimento sembra l’unica via di uscita.
Dopo il giro di boa, il Savoia si ritrova impigliato nelle sabbie mobili dei play-out. Con la squadra ridotta ad un manipolo di under, arriva a Torre Annunziata il direttore sportivo Luigi Caldarelli e con lui calciatori del calibro di De Rosa, Armonia, Zaro, Buono e Guarro. I risultati però non arrivano e a farne le spese è il tecnico Mauro Agovino sostituito da Mimmo Citarelli.
Il nuovo allenatore parte forte conquistando i primi tre punti contro il Neapolis, ma è l’unico segno di reazione che registra la squadra oplontina. La retrocessione sembra imminente e la stangata finale arriva dalla Corte di Appello Federale che penalizza il Savoia di un punto per inadempienze economiche verso il calciatore Leonardo Chisena.
Si chiude con un mesto ritorno in Eccellenza una delle annate più buie della gloriosa società torrese.





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