Sono forti le parole del consulente tecnico Emanuele Righi (nella foto), l’artefice, come diesse, dalla promozione del Mantova tra i professionisti. Quelle del dopo partita sono le sue prime dichiarazioni in presenza della stampa e sono destinate a far rumore.
SAVOIA SOPRAVVALUTATO – Righi non fa giri di parole quando ammette.
“Ad inizio stagione è stato venduto un prodotto eccessivo rispetto al suo valore reale, un errore fatto in assoluta buona fede. Si è fatta passare l’idea di aver allestito una rosa che aveva già vinto il campionato ancor prima di giocarlo, si è dato per scontato qualcosa che non era, è stato questo il peccato originale. La proprietà va comunque ringraziata per la grande generosità che ci ha messo specie in un periodo difficile come quello che stiamo attraversando da un anno a questa parte. La squadra si sta portando dietro da inizio stagione questo peso. Qui pareggiare una partita è come averla persa, si sarebbero dovute vincerle tutte secondo le aspettative. Invece siamo a commentare una sconfitta che deve farci riflettere. Di positivo c’è stato l’arrivo di Ferraro che ha messo tutti con i piedi per terra: lavorare con umiltà, questo il suo credo ed i ragazzi si stanno mentalizzando.”.
QUI PER VINCERE – I risultati di questo weekend con i pareggi di Latina e Nocerina e la sconfitta interna della Vis Artena rendono meno pesante lo 0 a 1 di oggi anche se, in caso di vittoria, il Savoia avrebbe potuto fare un decisivo passo in avanti nei play off.
“Ci siamo ancora e vogliamo restarci. A me non interessa il discorso stadio, pensiamo prima a qualificarci per gli spareggi, a vincerli, poi si vedrà. Di certo la società ha le idee chiare sul futuro. Io sono venuto a Torre per vincere per questo il successo nei play off è il mio unico obiettivo, per farlo dovremo imparare a giocare come una provinciale e non come la squadra da battere che assolutamente non siamo. Non dobbiamo, né possiamo avere alibi”.
SULLA MAGLIA BIANCA – Anche oggi il Savoia ha giocato con la casacca arancione.
“E’ stata una mia scelta, me ne assumo la responsabilità. Fin quando non meriteremo di rindossare la maglia bianca, giocheremo con questa”.
(Rodolfo Nastro)