Per Ciro Poziello (nella foto) affrontare il Giugliano è sempre particolare. E’ la sua città, nei tigrotti ci gioca suo fratello Raffaele. In tribuna c’era suo padre Donato, ex presidente dei gialloblu, a vedere il derby. Tutti gli ingredienti per un pomeriggio speciale condito dal gran gol che ha chiuso i giochi.
CAPITANO GOLEADOR – La punizione sotto l’incrocio che ha portato i bianchi sul 2 a 0 è stata magistrale.
“Ci ho tentato e mi è riuscita come meglio non poteva. In genere ci provo in allenamento, oggi me la sentivo ed è andata bene”.
Eppure la prima frazione non è stata esaltante.
“Abbiamo commesso l’errore di non alzare il ritmo. Nell’intervallo il mister ci ha detto quello che voleva, così siamo scesi in campo trasformati. Sasà ha subito fatto gol e tutto si è sbloccato”.
Savoia quarto, in piena zona play off.
“E’ l’obiettivo minimo che dobbiamo centrare. Peccato per come si è svolta questa stagione, avevamo altre pretese ma adesso vogliamo dare il massimo negli spareggi”.
DAL BIANCHI ALE’… ALLA MAGLIA BIANCA – Oggi avete fatto ‘pace’ con i tifosi. Il ‘bianchi alè’ finale lo dimostra.
A quando il ritorno della maglia bianca?
“Mi fa piacere che i tifosi abbiano voluto cantare il nostro inno di vittoria. Penso che abbiamo dimostrato di sudare questa maglia e di poterla indossare con onore. Il passaggio successivo è che il presidente ci permetta di giocare nuovamente con la maglia bianca. Le sue dure parole contro di noi, le abbiamo capite, era uno sprone per farci rialzare. Lo abbiamo fatto, i risultati lo confermano e spero che torni sui suoi passi e ci dia la possibilità di rindossare la casacca con il vero colore del Savoia”.
LA DEDICA – Come Ferraro anche Poziello chiude con una dedica.
“La vittoria è per mia moglie in dolce attesa. Arriverà un maschietto, il mio pensiero e per lei”.
(Rodolfo Nastro)