LA CARICA DI POZIELLO. “Col Monterosi come a Palermo” Il difensore torrese già guarda alla ripresa delle ostilità e punta i laziali, nonostante non ci sarà a causa del rosso di domenica: “Faremo di tutto per ripartire e far gioire tifosi e società. Mi assumo le responsabilità da capitano per l’andamento della squadra”. Il commento sulle parole di Rais in conferenza stampa

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poziello27 punti in classifica dopo 15 gare, media 1,80 a partita che scende a 1,63 in casa con 13 punti ottenuti in 8 match. Numeri freddi, impietosi che però restituiscono una fotografia nitida di quello che è stato finora il campionato del Savoia. Una squadra costruita per far meglio dello scorso anno, quindi puntare al primo posto, ma che si ritrova pesantemente attardata rispetto ad altre compagini che, sulla carta, evidenziano un tasso tecnico notevolmente inferiore. Questa prima analisi statistica ci consente di andare oltre e passare al fattore umano, alla squadra. Chi meglio del capitano Ciro Poziello (nella foto) può raccontarci cosa sta accadendo al Savoia e cosa si farà per uscirne e disputare un girone di ritorno ‘perfetto’.

IL J’ACCUSE ALLA SQUADRA – Domenica pomeriggio dopo il deludente pareggio contro il Nola il direttore generale Rais, in sala stampa, ha avuto parole molto dure nei confronti della squadra.

Come hai interpretato quelle dichiarazioni?

“Questo è il terzo anno che indosso la maglia del Savoia e conosco le aspettative e l’attaccamento che ha questa società. L’ho letta come una volontà di ottenere, da parte nostra una reazione al momento no. Siamo noi a scendere in campo ed è quindi giusto che dobbiamo essere noi ad uscirne”.

Tra le parole del diggì quelle inerenti la vostra paura. Da cosa deriva questo malessere?

“Ti dico la verità, non riusciamo a capirlo. La proprietà non ci fa mancare niente, la squadra è di ottima levatura, ci sono davvero tutte le condizioni per far bene, invece quando scendiamo in campo non riusciamo ad esprimerci. Da questa situazione abbiamo il dovere di uscire”.

L’ASSUNZIONE DI RESPONSABILITA’ – Poziello lo conosciamo come un calciatore ‘tranquillo’. Non si lascia mai prendere da isterismi. Eppure domenica lo abbiamo visto nervoso, ansioso.

Ci spieghi il perché?

Era la prima con il nuovo allenatore e ci tenevo più degli altri a fare bene. Mi sono caricato della responsabilità della squadra, da capitano, da punto di riferimento dei ragazzi. Questa volontà probabilmente si è trasformata in tensione e per questo mi sono lasciato prendere dal momento. Mi dispiace per l’espulsione, chiedo scusa a tutti perché non dovevo lasciare i compagni in inferiorità numerica. Il fatto è che sento anche la responsabilità dell’allontanamento di mister Aronica. Come dicevo prima siamo noi a scendere in campo ma quando i risultati non vengono a pagare è sempre l’allenatore”.

IL MOMENTO PIU’ DELICATO – Come dicevi prima questo è il tuo terzo anno a Torre Annunziata.

Siamo vicini al vero se diciamo che è il momento più delicato che hai mai attraversato?

“E’ proprio così, ci pensavo in questi giorni. Il primo anno dopo il cambio in panchina con mister Campilongo siamo arrivati alla semifinale play off con il Cerignola, lo scorso campionato abbiamo lottato testa a testa col Palermo e solo la pandemia ha fermato la nostra rimonta. In questa stagione, invece, non sta andando come speravamo noi, la società ed i tifosi. Le aspettative erano ben altre”.

DAL PALERMO AL MONTEROSI – Domenica siete fermi perché la vostra avversaria, il Team Nuova Florida ha chiesto il rinvio causa casi di Covid in squadra.

Come utilizzerete questa pausa?

“Da una parte avremmo voluto giocare subito per metterci alle spalle il periodo no e dimenticare quanto prima gli ultimi risultati. Dall’altra però avremo la possibilità di conoscerci meglio con il nuovo mister sia sotto il profilo personale che tattico. Con il Nola non è stato oggettivamente possibile”.

Alla ripresa sarà subito Savoia-Monterosi. Per voi un esame ed il modo per dare una svolta come faceste in occasione della vittoria di Palermo dello scorso anno?

E’ la nostra grande occasione. Arriveremo a questa gara attardati come era lo scorso anno col Palermo. Faremo di tutto per ripetere quel tipo di partita e ripartire. C’è meno tempo perché già simo al girone di ritorno, non possiamo più sbagliare”.

LA CURAIndividuato il vostro punto debole, l’aspetto mentale, qual è la cura?

Dobbiamo lavorare con la testa, scendere in campo convinti di poter battere chiunque e non spaventarci o intimorirci alla prima difficoltà. Non possiamo permetterci passi falsi come quelli con Torres e Nola tanto per fare alcuni esempi, quelle sono partite che andavano vinte. Una volta convinti di noi stessi sono certo che i risultati arriveranno e così daremo continuità alle vittorie, unica arma per poter competere con chi ci precede”.

L’ASSENZA DI TIFOSI – Poziello ha conosciuto in questi anni la tifoseria del Savoia.

La sua idea è chiara.

“Ci mancano tantissimo. Se ci fossero stati loro al Giraud non avremmo perso così tanti punti. Il loro sostengo è fondamentale, molti dei giocatori di quest’anno non sanno cosa sia la bolgia di questo stadio, cosa significhi il seguito degli ultras in trasferta. Per noi è linfa vitale. Capisco perfettamente le loro preoccupazioni perchè vorrebbero vedere il Savoia primeggiare sempre. Noi stiamo lavorando e dico a loro da capitano che faremo di tutto per cambiare registro e dare soddisfazioni a questa Piazza ed alla società. Lo meritano, ne hanno diritto”.

(Rodolfo Nastro)





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