STADIO GIRAUD. Parole, parole, parole… Sull’impianto cittadino, dopo oltre un anno e mezzo di promesse da parte dell’Amministrazione, niente è stato fatto. E’ la storia di un fallimento annunciato nella città in cui si permette lo scempio della raffineria davanti al mare

http://www.solosavoia.it/2020/12/19/stadio-giraud-parole-parole-parole/

stadio_giraudNulla di più appropriato che utilizzare il refrain di una famosa canzone di Mina per raccontare cosa ‘non’ è stato fatto sullo stadio Giraud. La struttura che sarebbe dovuta tornare ad essere un vanto per l’intera comunità è inagibile e senza alcuna omologazione di sicurezza, insomma una cattedrale nel deserto abbandonata e oggetto solo di promesse. Lo scorso 16 agosto avevamo pubblicato un dossier sui 20 anni di mala gestione dello stadio con milioni di euro spesi nel nulla. Dietro l’angolo c’è un altro fallimento con l’acclarata responsabilità degli Amministratori locali.

FAREMO, DIREMO… – Nel leggere gli articoli che abbiamo dedicato allo stadio da maggio 2019, in occasione dei lavori per le Universiadi a quella di inizio settimana ci viene da sorridere ‘amaro’. Il 16 maggio 2019 l’assessore ai lavori pubblici Ammendola sosteneva che sarebbe stato chiesto al C.O.N.I. ed alla Regione Campania un finanziamento per sistemare gli spalti con l’installazione delle poltroncine e mettere a norma le torre faro con nuove luci a led. Ad un anno e mezzo di distanza non solo quella promessa è volata al vento ma anche tutte quelle che da marzo di quest’anno, in pieno lockdown, il sindaco Ascione ha fatto, garantendo i lavori allo stadio dalla licitazione privata al bando pubblico (le interviste pubblicate per mesi dalla nostra testata e anche da altri come i colleghi di oplontini.com ne sono l’evidenza),  per far disputare, già da quest’anno, la Lega Pro al Savoia. Lavori mai fatti, l’unico straccio di progetto presentato al Comitato Olimpico, come l’assessore Ammendola ci ha dichiarato ad inizio settimana è stato respinto, per l’assenza della parte strutturale, una mancanza da parte dell’ufficio tecnico del comune, composto da professionisti, che fa davvero scalpore. Ed ora? Nuova strada, quella della Cassa Depositi e Prestiti, nuovo progetto, altro tempo che passa senza aver certezza alcuna che i lavori si facciano e lo stadio torni agibile ed omologato. Ci auguriamo di essere smentiti ma abbiamo seri dubbi che queste ulteriori promesse si concretizzino.

NELLA CITTA’ DELLE CISTERNE – E mentre sullo stadio si portano avanti le promesse con parole e mai fatti, è divenuta ‘stranamente’ concreta la possibilità da parte della ditta titolare dell’appalto di poter dare il via a nuove cisterne per idrocarburi lungo il litorale di Torre Annunziata, a ridosso di Rovigliano, proprio nelle vicinanze, guarda caso, del nuovo parco urbano che dovrebbe sorgere con il costo di 1,5 milioni di euro, e proprio quando il presidente della Regione De Luca, nella consueta ‘chiacchierata’ del venerdì via streaming annuncia che presto sarà fatta la pista ciclabile a Torre Annunziata, con bella vista sulle cisterne. Da una parte si dà la possibilità ai cittadini di usufruire di un servizio ad impatto ambientale zero, dall’altra si permette di dare il via ad uno scempio ad altissimo impatto ambientale, con conseguente inquinamento e depauperamento di una costa che sarebbe dovuta essere naturalmente votata al turismo. Insomma non si finisce mai di sorprendersi dalle nostre parti, ma il problema è che si portano avanti sempre e solo interessi sbagliati a danno della comunità.

(Redazione)





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