Il D.P.C.M. è fatto. Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale sarà operativo dalla mezzanotte di oggi su tutto il territorio nazionale. L’Italia è stata divisa in tre zone: rossa, arancione e gialla a seconda dell’indice di contagio Covid. Si è partiti da indicazioni applicate su tutto il territorio che saranno maggiormente restrittive a seconda del rischio dei singoli territori.
LA ‘D’ A RISCHIO STOP – Nel D.P.C.M. pur confermando la possibilità di proseguire con gli sport collettivi di valenza nazionale, D compresa, a stadi chiusi, la diversificazione delle zone a rischio, di fatto, pone un assoluto problema di mobilità per i dilettanti tra comuni e regioni. Così, pur non essendoci ancora nessun comunicato ufficiale, la L.N.D. dovrebbe assumere la decisione, da noi paventata nell’articolo di ieri nello ‘SCENARIO 2’, ovvero blocco totale del campionato fino al termine di validità del Decreto governativo (3 dicembre) e ripresa con i 100 recuperi da fare per ripristinare un equilibrio di gare disputate tra tutti i gironi. Si giocherà anche di mercoledì e dopo due domeniche consecutive di stop, almeno un turno ‘regolare’ dovrebbe essere disputato prima della sosta natalizia.
PROBLEMA ECONOMICO – Un problema molto delicato riguarderà i giocatori. Per le società tenere ferma l’attività per un mese è un ulteriore enorme sacrificio economico che, a questo punto, potrebbe essere affrontato a livello nazionale con un contributo speciale da assegnare a ciascun atleta, un po’ come si è fatto per i titolari di partita IVA. In alternativa il contributo potrebbe essere assegnato alle società per permettere il pagamento degli stipendi.
(Redazione)