Il pari senza reti con l’Arzachena consente al Savoia di portarsi da solo al primo posto del girone G, eppure la sensazione è che oggi si siano persi due punti perché la gara a senso unico contro i sardi avrebbe potuto avere ben diverso esito, se solo i bianchi fossero stati più lucidi e cattivi in fase realizzativa.
ATTACCO A TRE – Aronica sceglie l’attacco a tre con Kyeremateng ‘accompagnato’ da Orlando e Kacorri, preferito a Scalzone. Prima della gara Fornito accusa un problema fisico ed il tecnico evita di rischiarlo mandandolo direttamente in tribuna. La sorpresa oggi non viene però dallo scacchiere dell’ex difensore del Napoli ma da mister Cerbone che gioca con una difesa a 5 chiudendo tutti gli spazi al Savoia. Inutili si riveleranno gli ingressi nella ripresa di Scalzone e Badje.
OCCASIONI MANCATE – Il Savoia parte a spron battuto. 2′ Orlando di forza va al tiro, blocca l’ex portiere del Cagliari Ruzittu. 9′ cross di Caiazzo, testa di D’Ancora e palla di un soffio a lato. Al 13’ infortunio muscolare per il secondo assistente D’Ottavio, dopo alcuni minuti di stop si riprende, come da regolarmento, assegnando il ruolo di guardalinee e due componenti delle opposte panchine. Savoia pericolosissimo al 23’. Cross dalla destra, la palla arriva a Poziello che batte a colpo sicuro, miracolo di Rizittu. I bianchi recriminano perchè la palla sembra aver varcato la linea di porta. 42′ De Rosa al centro da calcio piazzato, testa di Kacorri, blocca Ruzittu.
IL SAVOIA NON SFONDA – Nella ripresa prosegue il leit motiv del primo tempo. Savoia in avanti alla ricerca del vantaggio, Arzachena che si difende con ordine e col passare del tempo senza neanche rischiare più di tanto. Al 54’ punizione a centro area di De Rosa, mischia in area, Poziello non riesce nel tap-in vincente. Entra Scalzone per Kacorri. 73’ gran tiro di Correnti, Ruzittu si supera con l’aiuto del palo. E’ questa l’ultima emozione di un match che lascia tanto amaro in bocca. Domenica si va a Latina contro una delle principali avversarie alla promozione diretta.
(Giovanni Caracciolo)