Neanche i conflitti mondiali avevano interrotto una tradizione che continuava ininterrottamente da 141 anni. Ci si è messo il Covid-19 a rendere il 22 ottobre 2020 un giorno diverso. L’intera città era pronta, come ogni anno, a tributare per le strade cittadine i giusti onori a Maria Santissima della Neve, tradizionalmente portata a spalla dai pescatori torresi. Una tradizione tramandata da padre in figlio. L’emergenza sanitaria ha negato il rito religioso con il passaggio dell’effigie di Maria per Torre. Il corteo, il lancio di fiori, di coriandoli, le lenzuola srotolate ai balconi, le preghiere, la forte commozione e l’intima fede a vedere quell’immagine della Madonna Bruna capace di deviare l’eruzione del Vesuvio e risparmiare Torre Annunziata dalla distruzione si spera siano solo rimandati al prossimo anno. Così come il passaggio tra sacro e profano con migliaia di torresi e non solo per il Corso, gente che spesso veniva appositamente per questo giorno a tributare il giusto saluto alla Santa patrona, il tripudio di bancarelle con le famiglie per strada ed i più piccoli con i classici palloncini. Tutti modi, usi e costumi che in questo 2020 ‘horribilis’ hanno lasciato spazio al più totale silenzio interrotto questa mattina, intono alle 7, dalle salve di fuoco per annunciare che oggi è il 22 ottobre. Noi torresi vogliamo però essere presenti, vicini alla nostra Madonna. Ecco perché renderle omaggio andando in Basilica per salutarla è quanto non ci può essere tolto e che tutti ci sentiamo di fare dal profondo del cuore.
Significativo il messaggio all’esterno dell’Annunziata che recita:
‘Quest’anno non sarai in spalla ai tuoi marinai… ma nel cuore di un popolo che di amarti non smette mai’.
A gran voce gridiamo “Evviva Maria!”
(Redazione)
