La stagione del Savoia ha preso il via da ieri con il raduno di squadra e staff, a Sant’Anastasia, location designata anche per il ritiro che si completerà il prossimo 4 settembre, nel giorno che potrebbe vedere l’ufficializzazione del girone di D nel quale i bianchi saranno inseriti per il campionato 2020/21. Di romitaggio, protocollo sanitario, mercato ne abbiamo parlato con il direttore generale Giovanni Rais (nella foto) che segue da vicino la squadra insieme al diesse Carlo Musa.
ROSA IN COSTRUZIONE – Il gruppo che mister Aronica ha trovato a sua disposizione non è ancora quello definitivo.
Non c’è dubbio che necessitano innesti importanti.
“Ne siamo consapevoli. Al momento ci sono 24 ragazzi tra i quali molti under sotto osservazione, questi giorni serviranno all’allenatore per effettuare alcune scelte, da qui anche la scelta di non pubblicare una lista dei convocati proprio perchè alcuni di quelli che ci sono non resteranno, mentre altri arriveranno. . Nel frattempo Renato Mazzamauro e Carlo Musa hanno già individuato i profili che dovranno completare la rosa. Il mercato è in continua evoluzione, quest’anno è diverso dagli altri, si gioca ancora in Europa ed in B per assegnare gli ultimi verdetti, da ciò risulta evidente con anche l’approccio con il mercato è diverso. Siamo in attesa di ulteriori evoluzioni negli assetti dei campionati per poi piazzare i colpi giusti per mettere a disposizione di Aronica una rosa importante”.
RISCHIO COVID-19 – Il Savoia sotto la direzione dello staff sanitario coordinato dal dott. Mascolo sta effettuando tutto quanto necessario per il rispetto del protocollo sanitario.
“Stiamo facendo anche di più. Abbiamo effettuato i test a tutti anche se non era obbligatorio, c’è attenzione nell’uso delle mascherine e di altre precauzioni. Poi è chiaro che il rischio è dietro l’angolo, lo dimostra quanto sta accadendo ogni giorno nel Mondo. Da parte nostra vogliamo essere ligi ai nostri doveri”.
PROTOCOLLO SANITARIO – Il 10 agosto è stato pubblicato il protocollo sanitario per i dilettanti.
Che idea vi siete fatti?
“Ci sono regole più blande rispetto ai campionati professionistici. Ad esempio non sono previsti tamponi prima e dopo le gare ma basta la misurazione della temperatura. Questa cosa se da un punto di vista dei costi può far piacere non lo è altrettanto per l’eliminazione dei rischi perché se da parte nostra ci sarà l’applicazione attenta al protocollo, non posso sapere se le altre squadre faranno lo stesso. Il calcio è uno sport di contatto. Non voglio immaginare se si dovesse verificare un caso in una o più compagini. La sensazione è che si stia cercando di rendere possibile la ripresa ma il rischio di sospensione se la situazione dovesse precipitare è dietro l’angolo”.
(Rodolfo Nastro)