VOGLIA DI SAVOIA. Savini: “Torre è la mia seconda casa” Il destino del giovanissimo portiere è nelle mani del Torino ma gli ottimi rapporti del diggì Rais con i granata fanno ben sperare per un suo ritorno: “Sarei la persona più felice del mondo se potessi rindossare la casacca bianca”. La paura nei giorni del contagio Covid-19 nella bergamasca

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saviniTra qualche giorno, il 10 giugno, compirà 21 anni. Lo contattiamo nella sua Torino, è Alberto Savini (nella foto), l’ex numero uno del Savoia, attualmente all’AlbinoLeffe. Con lui abbiamo parlato dell’emergenza Covid-19, del presente ed ovviamente del futuro con il portiere che strizza l’occhio ai bianchi.

VIVERE L’EMERGENZA – Savini ha vissuto l’emergenza sanitaria nel cuore del contagio, nell’area bergamasca.

Raccontaci come hai affrontato il lockdown.

“Io ero in casa con un altro compagno di squadra ed all’inizio non ero preoccupato, pensavo fosse una sorta di influenza limitata alla Cina. Col passare dei giorni, con i primi contagi in Italia, in Lombardia ho cominciato a prendere consapevolezza della gravità della situazione. Poi quando nella bergamasca è tutto precipitato con contagiati e morti ogni giorni, vi confesso di aver avuto paura. Qui in tanti hanno perso persone care c si respira nell’aria un clima diverso. Adesso che la crisi è passata ognuno sta riprendendo coraggio e la volontà è quella di tornare quanto prima alla normalità”.

LA RIPRESA DEL CALCIO – Il ritorno alla normalità per Alberto passa con la ripresa del calcio giocato.

Sono dell’idea di tornare a giocare, in A e B la cosa è più semplice, in C non lo è perché non ci sono le condizioni economiche per rispettare il protocollo se non da parte di qualche club. Attendiamo le decisioni che saranno prese, io sono pronto”.

LASCIAPASSARE DA TORINO – Attualmente Savini è legato all’AlbinoLeffe.

Qual è la tua situazione contrattuale?

“Lo scorso anno ho firmato un biennale con il Torino che mi ha mandato in prestito secco all’AlbinoLeffe, il mio contratto con l’attuale club termina il 30 giugno poi sarà il Torino a decidere per la prossima stagione”.

POSSIBILE RITORNO – Savini è un settentrionale ‘atipico’, nato a Torino, in un solo anno a Torre Annunziata ha evidenziato calore e passionalità tutta meridionale al punto di diventare uno dei beniamini della torcida torrese.

Torre Annunziata ed il Savoia sono la mia seconda casa. Devo tanto alla società che mi ha fatto crescere come uomo e professionista, sono molto legato ai tifosi. Lo scorso novembre ho passato qualche giorno a Torre ed ho visto una partita allo stadio. E’ sempre emozionante il Giraud, qui si respira aria di calcio vero, ogni giocatore si sente speciale”.

Quante possibilità ci sono di rivederti al Savoia il prossimo anno, probabilmente in C?

Sarei la persona più felice del mondo se potessi rindossare la casacca bianca. Sarei contento di tornare, il legame con Torre è forte poi so che ci sono molte possibilità di ripescaggio. Non so se sarà il prossimo anno o quello dopo, sento però che tornerò a giocare con questa maglia”.

Ti sei sentito con qualche dirigente del Savoia?

Mi sento spesso con il direttore Rais, è lui che mi ha portato al Savoia, c’è un grande rapporto, ci sentiamo spesso, non posso però aggiungere altro”.

Savini rassicura sulle sue condizioni.

“Ho attraversato un periodo difficile perchè qualche mese fa mi sono infortunato al mignolo della mano, per un portiere è un problema non di poco conto, temevo di non recuperare, invece grazie allo staff medico ed alla fiducia dei dirigenti dell’AlbinoLeffe, che ringrazio tantissimo, ho superato la situazione, sto bene, ed ora sono più determinato di prima”.

(Rodolfo Nastro)





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