I voli pindarici di Francesco Ghirelli (nella foto) presidente della Lega di C oggi hanno raggiunto l’apice dell’incoerenza. La decisione assunta dall’Assemblea delle società di terza serie che ha approvato la proposta del Consiglio Direttivo predisposta lo scorso 18 aprile fa a ‘pugni’ con le parole che lo stesso Ghirelli aveva espresso dopo quel giorno, in netto contrasto con i suoi vice presidenti Capotondi e Tognon.
LA FAMOSA LETTERA – Una fuga di ‘notizie’, che a questo punto pensiamo abbia come regista lo stesso Ghirelli, aveva fatto diffondere la lettera preparata dal Consiglio direttivo che avrebbe proposto il blocco delle retrocessioni in D, i ripescaggi in C e le quattro promozioni in B. Partì subito l’attacco dei presidenti di B e D Balata e Sibilia che accusarono Ghirelli di remare da solo, contro il sistema. A quel punto il numero uno della Lega di C attaccò chi aveva diffuso quella lettera ‘riservata’ e poi cercando di ricucire con i presidenti delle altre leghe aveva ridimensionato la situazione, non parlando più di retrocessioni ed aprendo ai ripescaggi. Oggi invece…
LA DECISIONE DELL’ASSEMBLEA – Le 60 società di C hanno votato la proposta del Direttivo, confermando la richiesta iniziale, ritrattata solo a parole da Ghirelli. In questo modo la prossima C invece di diminuire il numero di squadre ne avrebbe 9 in più, tutte le prime dei campionati di D, la promozione delle tre capolista dei gironi di C più la quarta ‘scelta’ per meriti sportivi, in questo caso il Carpi, terzo in classifica, per buona pace di Bari (la migliore seconda dei tre gironi), Reggio Audace e Carrarese. Si passerebbe quindi a 69 squadre professionistiche senza tener conto dei concreti rischi di ‘fallimento’ di numerose compagini come ad esempio il Catania la cui società è stata proprio oggi messa in mora dai suoi giocatori, anticamera per la cancellazione. Insomma pensare di vietare i ripescaggi e le retrocessioni suona quanto mai anacronistico ed ingiustificato sia sotto il profilo etico che economico.
IL CONSIGLIO FEDERALE – Quella di oggi resta ancora una proposta che, per diventare effettiva dovrà essere ratificata in Consiglio Federale nel quale la Lega di C vanta appena il 17% delle capacità di voto. Con ogni probabilità ci sarà bocciatura totale perché perderci sarebbe la quarta serie che in Consiglio vanta il 34% della forza elettiva.
(Redazione)