MIGNANO. “La partita più bella? La rimonta con l’Acireale” Il diesse dei bianchi commenta il campionato: “Da 0 a 2 a 4 a 2 resterà impressa nei miei ricordi. Peccato non aver giocato il big match col Palermo”. Poi la riflessione sul futuro: “Favorevole ad una radicale riforma dei campionati”. Bello il messaggio di solidarietà finale

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parlato_abbraccioLo stop al calcio ha portato a profonde riflessioni su quanto si è perso e quanto si potrà fare per cercare di svoltare nello sport più seguito del Pianeta. Chi vive il campo ha trasferito queste sensazioni in parole. Ci riferiamo a Marco Mignano (nella foto), il direttore sportivo del Savoia che ci ha parlato di calcio giocato ma anche di una concreta possibilità di migliorare questo sport. Bello il suo messaggio di solidarietà con il quale ha voluto chiudere la nostra intervista.

50 GIORNI FA – Oggi sono esattamente 50 giorni da quando il campionato è stato fermato a causa del Covid-19.

Dall’8 marzo le domeniche sono diverse. Quanto manca il campo?

“Tantissimo, è parte importante della mia vita. Gli allenamenti settimanali, il pre-gara, l’arrivo allo stadio, in casa e fuori, quei 90’ fatti di adrenalina pura. A tutto ciò si è sostituito il silenzio preoccupato, contraddistinto dalle vittime e dai contagi del coronavirus, una situazione che nessuno di noi avrebbe mai immaginato di dover vivere e dalla quale mi auguro si possa uscire definitivamente quanto prima”.

LA PARTITA MANCATAOggi era in programma Savoia-Troina, penultima di campionato…

Sono convinto che avremmo reso la vita difficile al Palermo fino alla fine. Quest’estate la squadra è stata costruita per recitare un ruolo da protagonista e credo che ci siamo riusciti alla grande. Lottare con una piazza come quella rosanero è un onore ed un onere allo stesso tempo ma di certo siamo stati avversari di spessore e ce la siamo giocata alla grande. Peccato non averli potuto affrontare al Giraud, sarebbe stata una pietra miliare della nostra stagione. I ragazzi ed il mister avevano voglia di fare un grande regalo alla società ed ai tifosi”.

Il Giraud avrebbe sicuramente recitato un ruolo da protagonista.

E’ quello che sapevamo e volevano accadesse. So cosa può dare questa gente. Ero sugli spalti in Savoia-Battipagliese che voi avete fatto rivivere con il video di ieri, ero a Torre nella partita di Coppa Italia contro il Gladiator e sono sempre entrato ed uscito da questo stadio con i brividi e la certezza di aver vissuto una grande serata di calcio”.

Qual è l’istantanea di questo campionato?

La rimonta con l’Acireale, da 0 a 2 a 4 a 2 con i giocatori che hanno messo il cuore ed il pubblico che li ha spinti per 90’. In quel pomeriggio ho capito come si era cementato un connubio squadra/tifosi. I ragazzi in campo sentivano sulla loro pelle la fiducia della gente ed hanno compiuto la grande rimonta”.

LOTTA AL VERTICE – I 7 punti che distanziano i bianchi dal Palermo al momento della sospensione sono letti da Mignano come numeri che si sarebbero potuti capovolgere.

Onore al Palermo che ha mantenuto la testa della classifica dalla prima giornata, questa la dice lunga sulla loro forza. Noi ormai avevamo raggiunto una forma fisica ed una maturità mentale che ci avrebbe portato a tentare il tutto per tutto nelle gare rimanenti. Dico questo perché dopo l’inattesa sconfitta di Messina ho visto negli occhi dei ragazzi la stessa determinazione seguita al pari interno con il Biancavilla. Quello 0 a 0 sotto il diluvio avrebbe potuto segnare in negativo la nostra stagione, invece sette giorni dopo andammo a vincere a Palermo. 7 punti sono tanti ma allo stesso tempo pochi, il calcio ce lo insegna anche perché riuscire ad accorciare con lo scontro diretto al Giraud avrebbe creato sicuramente una pressione psicologica sulla capolista non facile da gestire con noi pronti ad approfittarne. Purtroppo  non ci è stato possibile dimostrare ciò ed oggi ne parliamo con i campi chiusi e con la quasi certezza di non poter riprendere il campionato. Non so quali saranno i verdetti ma credo che Palermo e Savoia meritino il passaggio di categoria”.

CALCIO DI RIFORMARE – Date e modi della ripresa non sono stati ancora decisi ma per Mignano il calcio non può perdere l’ultimo treno per cambiare.

“Ho parlato spesso con addetti ai lavori e tutti sono concordi che il calcio ha la grande possibilità di cambiare. Ci vuole una riforma che metta dei paletti per il futuro. Sarà necessario calmierare gli ingaggi dei giocatori, facilitare imprenditori seri, con bilanci puliti a restare in questo mondo. Non è possibile vedere ogni anno squadre che retrocedono e poi vengono subito ripescate nella serie che avevano perso sul campo. Sono ingiustizie che offendono il merito di chi ha vinto gli spareggi promozione. Sono fiducioso che il presidente Sibilia possa tutelare tutto il movimento dilettantistico”.

LA SOLIDARIETA’ – Il diesse dei bianchi conclude il suo intervento con un messaggio solidale.

“Chiedo a chi ne ha la possibilità di aiutare concretamente chi è in difficoltà, bisogna tendere una mano a chi non riesce a farcela. Non vedo l’ora di ricominciare e vedere bambini divertirsi sugli spalti degli stadi e persone anziane assistere alle partite della propria squadra del cuore e gioire”.

(Rodolfo Nastro)





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