PAROLA AL SAVOIA. Mazzamuro: “In campo solo se tutelati” Il vice presidente Renato riflette sullo stop: “Capisco che A e B stiano premendo per giocare, per noi la situazione è più complessa”. Il diggì Rais: “Sarà necessario un Piano Marshall per salvare l’intero movimento calcistico"

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mazzamauro-r_raisDopo un lungo periodo di silenzio seguito all’emergenza Covid-19, la dirigenza del Savoia torna a parlare per affrontare delicate tematiche sul presente e sul futuro del club ed in generale del movimento calcistico dilettantistico. Il patron Alfonso Mazzamauro, il vice presidente Renato Mazzamauro (nella foto con Rais) ed il direttore generale Giovanni Rais hanno voluto esprimere il proprio pensiero a SoloSavoia.it con una serie di dichiarazioni davvero interessanti e di profonda riflessione.

LO STOP MORALE – Ai tempi del distanziamento sociale il modo più semplice di contatto sono le piattaforme social. Ci siamo adeguati anche noi così abbiamo ascoltato Renato Mazzamauro e Rais in un incontro su Zoom.

Da oltre un mese il campionato è fermo. Qual è il sentiment?

“In questo periodo non è facile parlare di calcio – esordisce il vice presidente ‘blancos’ – siamo circondati da una crisi sanitaria ed economica che ha stravolto le vite di tutti noi. Come ha recentemente affermato il nostro diesse Mignano, il campionato è moralmente finito. Sul discorso di riprendere e terminare la stagione è ovvio che dovranno essere assicurati a tutti garanzie principalmente sotto l’aspetto della salute”.

DIFFERENZE TRA PROF E GLI ALTRI – In questo contesto sembra che la forbice tra serie A e B e tutte le altre si stia ampliando. La C sembra costituire il punto di raccordo ma anche quello di crisi del sistema calcio.

Per Renato Mazzamauro.

Capisco che si stia tentando di forzare la mano per al ripresa in A e B perché ovviamente quelle serie hanno anche introiti importanti che devono garantire, penso ai diritti televisivi ed alle sponsorizzazioni che altrimenti salterebbero. Per questo motivo si sta premendo per il tornare a giocare. Il discorso è ben diverso in C e ancor di più tra i dilettanti. Da noi le società si mantengono sui sacrifici dei presidenti che riescono ad ottenere un contributo grazie a piccole sponsorizzazioni ed agli incassi. Immaginare di tornare in campo a porte chiuse ci toglierebbe tutto ciò e questo è qualcosa di impraticabile”.

Il diggì Rais va oltre.

“Sarà necessario che le serie minori ricevano importanti contributi. Sul decreto liquidità pubblicato questa mattina alle Federazioni viene concessa la possibilità di attingere al Credito Sportivo. In questo modo potrebbe essere immessa linfa concreta nelle casse dei club dalla C in giù, magari anche con un contributo delle due Leghe superiori. Solo così si potrebbe immaginare di salvare il sistema tamponando l’immediatezza, salvo poi costruire un progetto nuovo, un Piano Marshall per salvaguardare l’intero movimento calcistico nazionale nei prossimi anni. Dico questo perchè il problema non è solo nell’attualità ma sarà principalmente al termine della pandemia dove saranno evidenti i danni economici arrecati al sistema”.

(Rodolfo Nastro)





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