Il presidente Alfonso Mazzamauro (nella foto) sta affrontando in prima persona la crisi economica di questo periodo con i suoi dipendenti. Ci tiene così a fare una premessa prima di entrare nel discorso prettamente calcistico.
“Mi scuso se non sono stato presente in questo periodo a causa di impegni professionali e personali che mi hanno totalmente assorbito. Ho così delegato la parte organizzativa e gestionale a mio figlio Renato ed al direttore Rais che hanno svolto il loro compito in maniera encomiabile. Li ringrazio pubblicamente, orgoglioso del loro lavoro, li considero dei veri professionisti”.
LA FINE DELLA STAGIONE – Mazzamauro riflette sull’ipotesi play-off.
“Giocare gli spareggi senza concludere la regular season non mi sembra giusto. Non lo è per il Palermo che da primo in classifica si troverebbe a doversi giocare la promozione in tre partite, non lo trovo giusto per noi che avremmo tentato in tutti i modi di raggiungere il primo posto nelle gare che restano. Ecco perché sono convinto di portare avanti la nostra idea, che tra l’altro ho letto condivisa anche da Pergolizzi, di consentire il passaggio di categoria alle prime due”.
ITALIA INDEBITATA – Mazzamauro analizza la crisi economica nella quale il nostro Paese sta cadendo.
“Leggo del decreto per concedere alle imprese sostengo dai 25mila euro in su. Non si tratta di altro che prestiti che poi dovranno essere ripagati alle banche in 6 anni. Questo porterà l’intero tessuto imprenditoriale ed artigianale italiano ad indebitarsi per almeno un quinquennio. Saranno 5 anni di passione e tensioni nei quali ogni operatore economico dovrà fare di tutto per tirarsi fuori dalla crisi. Parlare in questo contesto di calcio non è facile ma è giusto comunque farlo perché è comunque una fonte di economia e distrazione per la maggioranza degli italiani”.
LA CRISI IN C e D – Il patron partendo dall’assunto dell’indebitamento collettivo va oltre e guarda alle ripercussioni sul sistema del calcio minore.
“Con l’indebitamento di quasi tutti gli imprenditori non sarà più possibile che gli stessi possano concedere sponsorizzazioni alle società di C e D. Nelle serie superiori ci sono grandi gruppi, importanti introiti dai diritti televisivi e per questo ci saranno ripercussioni limitate, da noi no perché chi fa da sponsor a club minori è una piccola media impresa, quella che è coinvolta nella crisi e che ricorrerà alle banche per salvarsi. In queste condizioni non si avrà proprio la possibilità di dare contributi. Eccezion fatta che per gruppi del settore alimentare tutte le altre società sono in evidente e totale difficoltà”.
RIFORME DA VALUTARE – In questo quadro davvero complicato per Mazzamauro sarà necessario mettere mano all’intero movimento calcistico e pensare di riformarlo.
“La crisi ci coinvolgerà tutti e questo porterà tante società a non iscriversi. Penso a quanti giocatori saranno liberi perché anche in Promozione ed Eccellenza si farà fatica a formare i gironi, probabilmente da due raggruppamenti se ne formerà uno, lo stesso varrà per la D. Immagino una fusione di girone ‘H’ ed ‘I’ proprio per mancanza di squadre, e questo a salire fino alla C. C’è la necessità di una riforma organica che consenta a chi investe nel calcio di avere maggiori agevolazioni, penso ai minutaggi, ai diritti di immagine, a quelli televisivi, ad agevolazioni per i settori giovanili al fine di creare vivai ed ovviamente a cancellare l’iniquo contributo a fondo perduto. Insomma si dovrà pensare di far calcio in piena crisi consentendo ai club di creare basi future e non di sopravvivere per il momento, sennò non ci sarà una via d’uscita”.
IL FUTURO DEL SAVOIA – Presidente come vede il futuro del Savoia?
“Lo vedo in C già dalla prossima stagione, questo è chiaro. Quest’anno abbiamo allestito una squadra per il salto di categoria, ci siamo confrontati con il Palermo ad armi pari e credo che per quanto dimostrato meritiamo il salto di categoria. Noi ci siamo ma chi è sopra di noi deve comunque metterci nelle condizioni di poter operare la meglio, ne vale per il futuro del principale sport in Italia. La mai riflessione è la stessa di tanti altri presidenti con i quali mi sento spesso. O si cambia adesso o non si cambia più, facciamolo prima che sia troppo tardi”.
L’AUGURIO – Un augurio speciale ai tifosi del Savoia.
“Come tutti stanno vivendo un momento storico unico, inimmaginabile fino a qualche mese fa. Adesso ci siamo tutti dentro ed auguro loro di superare questa fase e di riprendersi come sanno fare con l’augurio di divertirci tutti insieme il prossimo anno, naturalmente…in C”.
(Rodolfo Nastro)