GARE A PORTE CHIUSE. Pareri discordanti nel girone H Bitonto, Cerignola e Sorrento disposti a sospendere il campionato, salvaguardando la salute degli atleti. Per il presidente del Foggia bisognerebbe tornare in campo già da domenica prossima

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coronavirus_girone_hProseguiamo la nostra ‘inchiesta’ nei gironi della serie ‘D’ sulla questione ‘porte chiuse’ o ‘sospensione’ del campionato. Dopo aver ‘viaggiato’ nel girone ‘G’, passiamo al raggruppamento ‘H’. Qui abbiamo ascoltato Foggia, Bitonto, Audace Cerignola e Sorrento.

BITONTO – La capolista del girone ‘H’ esprime il suo pensiero con il presidente Francesco Rossiello, insieme all’addetto stampa Nicolangelo Biscardi.

“Bisogna considerare l’emergenza che sta vivendo l’Italia e che sta riguardando tutti i settori, una situazione in continua evoluzione che merita la massima attenzione da parte di tutti. Per quanto riguarda il calcio ed in dettaglio la serie D è chiaro che sono favorevole affinchè gli stadi siano sempre assiepati dai tifosi. Per noi sono un elemento fondamentale e immaginare di giocare partite senza di loro dispiace. Noi restiamo in attesa delle ulteriori decisioni che saranno prese, certo che l’eventualità di sospendere e rinviare le gare ci sembra più giusta delle porte chiuse”.

FOGGIA – Il presidente del Foggia, Roberto Felleca, preferirebbe tornare in campo quanto prima anche se…

Mi auguro che il 15 marzo, considerando che il torneo di Viareggio non sarà disputato, si possa tornare in campo per recuperare il turno dell’8. Bisogna adeguarsi come già fatto dalle serie professionistiche giocando a porte chiuse anche se questo porterà a danni economici non indifferenti. Per noi lo ‘Zaccheria’ è fondamentale, pensare di giocarci senza pubblico è davvero poco edificante. Ma pensare di sospendere il campionato per un mese potrebbe portare ad una sorta di rilassamento degli atleti che perderebbero il tono agonistico, senza contare il sacrificio economico che ci costerebbe far allenare per un mese senza giocare i nostri atleti, fermo restando che c’è un problema sanitario di base”.

AUDACE CERIGNOLA – La società gialloblu esprime le proprie idee attraverso l’allenatore Vincenzo Feola.

“Personalmente ritengo che la salute dei cittadini venga prima di tutto. Giusto rinviare precauzionalmente la prossima giornata, nella speranza che le prossime due settimane, considerata la sosta del 15, possano registrare una flessione dei casi. L’emergenza riguarda tutti. Il calcio va tutelato e deve dare sempre il buon esempio”.

SORRENTO – Sponda costiera è il presidente Giuseppe Cappiello a dire la sua.

Le porte chiuse sono una sconfitta per il calcio. Noi attendiamo questi 15 giorni di stop, una sorta di quarantena che ci siamo dati poi verificheremo la situazione prima della ripresa. Se dovesse continuare ad esserci il rischio contagio siamo per slittare ulteriormente il campionato. Poi parlare di porte chiuse non ha senso perché bisogna comunque preservare l’integrità e la salute di tutti e nella fattispecie degli atleti. Contrasti di gioco, interventi, esultanza, tutti elementi potenzialmente a rischio che non vengono presi in considerazione. Per questo dico di pensare alla tutela sanitaria e rinviare il campionato facendo finire la stagione qualche settimana dopo. Detto questo le porte chiuse costituirebbe un enorme danno economico. Noi viviamo sul botteghino. Per quanto ci riguarda abbiamo la partita col Foggia, ci attendiamo almeno 2000 spettatori, perdere quell’incasso sarebbe deleterio. Ma guardandomi intorno anche Savoia e Turris che attendono Palermo ed Ostia Mare per giocarsi il campionato hanno il diritto di giocare davanti alla gente, senza considerare che non sarebbe facile per ordine pubblico tenere fuori tanta gente. Insomma facciamo un passo indietro e pensiamo di sospendere se le cose non migliorano, la salute viene prima di tutto”.

(Rodolfo Nastro)

 





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