E’ ufficiale: un mese di sport a ‘porte chiuse’. E’ questa la decisione presa dal Consiglio dei Ministri che si è riunito questa mattina per decidere sulle misure d’urgenza inerenti il Covid-19. Tra le varie decisioni prese c’è quella che riguarda il mondo dello sport.
PORTE CHIUSE – Sul tavolo c’era anche l’ipotesi di sospendere per un mese tutte le manifestazioni sportive su tutto il territorio nazionale, alla fine però ha prevalso un’altra linea, come dichiarato dallo stesso Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, a margine della riunione governativa. Si è preferito far proseguire tutti i campionati, quelli di calcio, di ogni ordine e grado compresi, a porte chiuse per l’intero mese di marzo, si ritornerà all’attività normale dal 3 aprile. Questo vorrà dire che si giocherà senza tifosi, alla presenza di pochi addetti ai lavori, le cui regole ‘d’ingaggio’ saranno comunque valutate di volta in volta. Gli impianti sportivi quindi saranno desolatamente vuoti mentre gli atleti giocheranno in un clima surreale.
LA SERIE ‘D’ – mentre la serie A e la B si sono già adeguate alle disposizioni governative, per la serie D il discorso è diverso. La gestione dei campionati dilettantistici che comprendono anche dall’Eccellenza alla Prima categoria coinvolgono un numero così ampio di tesserati ed addetti ai lavori che non sembra facile adeguarsi pienamente al decreto governativo. Per questa ragione non si esclude che si possa decidere di sospendere i campionati dilettantistici fino al 3 aprile. Per la ‘D’ sarebbero tre turni perché il 15 marzo non si sarebbe comunque giocato da calendario.
SIBILIA – Questa l’importante dichiarazione rilasciata al quotidiano Il Mattino dal presidente della L.N.D. Cosimo Sibilia: “Non vorrei vedere mai una partita a porte chiuse. A nessun livello. Meglio spostarla che negare agli spettatori la gioia di andare sugli spalti”.
IL DECRETO – Di seguito in dettaglio la parte del testo del decreto firmato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, riguardante gli eventi sportivi.
‘Sono sospesi altresì gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; resta comunque consentito, nei comuni diversi da quelli di cui all’allegato 1 al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° marzo 2020, e successive modificazioni, lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle 2 sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano. Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all’aperto ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della raccomandazione di cui all’allegato 1, lettera d)” è la parte del Dpcm relativa alle manifestazioni sportive. Le disposizioni del presente decreto producono il loro effetto (art. 4 – disposizioni finali) dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sono efficaci, salve diverse previsioni contenute nelle singole misure, fino al 3 aprile 2020’. Firmato – presidente del Consiglio dei Ministri e controfirmato Ministro della Salute.
(Redazione)