QUANTE INGIUSTIZIE. Gli arbitri stanno decidendo il campionato Abbiamo analizzato uno ad uno i torti subiti dal Savoia da inizio stagione, ai quali fanno da contraltare i tanti favori ricevuti dal Palermo. Dopo Bari e Avellino, anche i rosanero hanno i cosiddetti ‘Santi in Paradiso’. A questo punto, perché non far ripartire le grandi piazze direttamente dalla C?

http://www.solosavoia.it/2020/01/20/quante-ingiustizie-gli-arbitri-stanno-decidendo-il-campionato/

arbitroIl girone ‘I’ del campionato di serie D 2019/20 sta seriamente rischiando di perdere di credibilità, trasformandosi in una sorta di farsa con un finale già scritto e, purtroppo, non deciso sul campo. Le indicazioni in tal senso sembrano essere univoche e portare tutte ad un unico obiettivo: il Palermo promosso in serie C, con buona pace del Savoia destinato a fare da vittima sacrificale. Non si tratta di vittimismo, sia ben chiaro, ma dell’analisi oggettiva di una stagione che nelle ultime domeniche sta registrando un acuirsi di situazioni ‘strane’ che fanno pensare a male.

TORTI E FAVORI ARBITRALI – A salire in cattedra sono le terne arbitrali. In D non c’è il VAR quindi le decisioni prese al momento non sono suscettibili di modifica e queste, guarda caso, sono a tutto favore dell’attuale capolista e contro chi sta inseguendo. Come uno strano caso del destino, al quale non crediamo ovviamente, nel momento in cui il Savoia si è avvicinato pericolosamente al Palermo con i rosanero che da +13 si sono ritrovati gli avversari a +3, qualcosa è cambiato. Il pareggio del Palermo a San Tommaso, sulla carta, avrebbe consentito ai bianchi, il giorno dopo, di portarsi a -1. E questo stava accadendo fino al minuto 95 del match al ‘Mimmo Rende’. Poi l’arbitro si è letteralmente inventato un calcio di rigore a favore dei calabresi, non ascoltando neanche il suo assistente di linea, consentendo al Castrovillari di pareggiare e conseguenzialmente al Palermo di conservare il +3 sui diretti avversari. Ma probabilmente il disegno non era ancora completo, così nell’ultima di campionato mentre il Palermo batteva il Roccella grazie ad un calcio di rigore ‘generosissimo’ ed a un gol annullato agli ospiti assolutamente regolare, il Savoia si vedeva negato un netto penalty nel primo tempo per un evidente fallo di mani. Certo i bianchi hanno sbagliato almeno 5 gol davanti alla porta ma le partite di calcio sono fatte anche di episodi ed un calcio di rigore se c’è va decretato senza se e senza ma.

BILANCIO RIGORI – Il problema è quindi non solo costituito dai torti subiti dal Savoia ma anche degli ‘immancabili’ favori che riceve il Palermo. Prendiamo ad esempio proprio i calci di rigore. Il Savoia ne ha ottenuti 4, sbagliandone 2, contro ha subito due tiri dagli undici metri, entrambi determinanti contro Marina di Ragusa (2 a 2) e Castrovillari (1-1), quest’ultimo che grida ancora allo scandalo per il ‘regalo’ fatto dall’arbitro nel concederlo. Il Palermo, dal canto suo, ha usufruito di ben 8 calci di rigore, di cui 3 falliti, uno a Marsala, alla prima di campionato letteralmente inventato dal direttore di gara che punì il ‘solito’ tuffo ina rea, stavolta di Felici, poi gli altri due nella stessa partita (Palermo-Troina 0 a 0), contro due a sfavore, tra cui uno sbagliato e determinante (contro il Roccella). Se a questo aggiungiamo che il gol partita di Marsala (0 a 1) alla prima di campionato con due palloni in campo, era indubbiamente da annullare, a dubitare non si fa peccato.

LA LISTA DEI TORTI – La storia di questo campionato ha visto il Savoia ‘sfavorito’ sin dall’inizio. All’esordio con il San Tommaso, ai padroni di casa fu convalidato il gol di Colarusso in fuorigioco (1 a 1). In Savoia-Castrovillari (3 a 2) il rigore di Cerone supera la linea di porta ma il guardalinee non ‘vede’, nella stessa gara annullato un gol regolare a Tascone fermato per off side. In Cittanovese-Savoia (2 a 1), unica sconfitta stagionale, è il festival degli ‘orrori’ arbitrali. Annullato un gol regolare a Diakite, non fischiati due calci di rigore su Poziello e Giunta, espulsi ingiustamente Guastamacchia e Oyewale. Alla nona in Corigliano-Savoia (0 a 0) negato un penalty ai bianchi per un netto fallo su capitan Poziello. In Savoia-Giugliano del 24 novembre non concesso un rigore per un netto fallo di mani in area dell’ex Caso Naturale. Degli ‘orrori’ nelle ultime due gare con Castrovillari e Marina di Ragusa già ne abbiamo riferito prima.

AVELLINO, BARI E PALERMONegli ultimi due campionati di D si è assistito a qualcosa di sconcertante. Avellino e Bari, lo scorso anno, entrambe con società nuove perchè le precedenti fallite, sono state inserite in gironi non geograficamente corretti, che hanno loro permesso di vincere i rispettivi raggruppamenti. Il Bari anziché nel girone pugliese, il più complicato e tecnico, è stato ‘dirottato ad arte in quello calabro/siciliano che vedeva nella sola Turris un avversario temibile. Non a caso i corallini nel doppio confronto con i ‘galletti’ hanno conquistato 4 punti ma l’andamento del campionato ha ‘accompagnato’ i pugliesi alla vittoria finale; lo stesso dicasi per l’Avellino, posizionato nel ‘tranquillo’ girone laziale anziché, come sarebbe stato giusto, nel raggruppamento campano/pugliese o campano/calabro/siciliano. Anche in questo caso i biancoverdi hanno avuto vita facile nel successo finale, pur se raggiunto con uno spareggio. Quest’anno sta toccando al Palermo. Riteniamo che non sia scritto da nessuna parte che compagini che rappresentino blasoni e città importanti una volta falliti possano rientrare dalla serie D ed essere favorite per il salto immediato di categoria a tutto svantaggio degli altri che effettuano enormi sacrifici economici e che poi si vedono scippati per decisioni cadute dall’alto a scapito dei meriti acquisiti sul campo. In questo campionato nei confronti del Palermo sono numerose le squadre che hanno avuto modo di lamentarsi per i torti arbitrali subiti: Castrovillari, Marsala e Roccella su tutte ma in Lega si fanno orecchie da mercante e a nulla servono i dossier inviati via via dalle diverse società. Ed allora quando squadre di tal blasone ripartono, perché non farle ricominciare direttamente dalla C? Almeno in questo modo disi evita di macchiare il campionato di serie D.

LA CLASSIFICA SENZA ERRORI – A conclusione della nostra accurata analisi, rileviamo l’effettiva classifica che si sarebbe determinata a questo punto del campionato nel quale al Palermo sono stati ‘regalati’ punti, al Savoia ‘sottratti’. I rosanero attualmente a 48 punti ne avrebbero 42, frutto dei 6 punti in più nelle gare ‘viziate’ contro Marsala (0-1), Castrovillari (0-1) e Roccella (1-0). Il Savoia, dal canto suo, attualmente a 43 punti, ne avrebbe 52 per le vittorie negate contro San Tommaso (1-1), Marina di Ragusa (2 a 2), Corigliano (0-0), Castrovillari (1-1) ed il mancato pari di Cittanova. Numeri confermati da fatti ed episodi concreti e visionabili che non danno adito a commenti soggettivi ma alla pinea oggettività di quanto registrato. Detto questo è chiaro che i bianchi non devono mollare, non devono perdersi d’animo ma ripartire già da domenica a Marsala perché così come ci hanno creduto a -13, è diritto crederci a -5.

(Rodolfo Nastro)





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