SI CHIUDE IL 2019. Un anno di Savoia Dai play-off raggiunti con Campilongo la scorsa stagione, alla bellissima rimonta sul Palermo, ora distante solo 3 lunghezze, in questo splendido ed avvincente campionato. Si chiude un’annata calcistica ricca di soddisfazioni per la famiglia Mazzamauro

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bilancio_2019Il 2019 sta giungendo al termine ed è giunto il momento, come da nostra consuetudine, di tracciare un bilancio del Savoia per il 2019. Diciamolo subito, ci sono più luci che ombre e questo grazie ad una continuità gestionale che ha visto e vede nella famiglia Mazzamauro un punto fermo (nella foto la folla di questa mattina al brindisi con la società). Finalmente il classico chiacchiericcio di tante estati con il toto presidente è venuto meno e questo ha rappresentato un punto di partenza fondamentale. L’estate è trascorsa con notizie di mercato, di assetto organizzativo, come dovrebbe sempre essere. Tutto ciò ha rappresentato le basi per quello che poi è nato e si sta consolidando anche sotto l’aspetto sportivo con gli ultimi risultati che stanno lanciando i bianchi alla conquista del primato in classifica.

LA RINCORSA – Partiamo dalla prima parte dell’anno, quello che ha visto i bianchi nel girone ‘H’ con Sasà Campilongo che ha sostituito sulla panchina Gigi Squillante. Dopo alcuni passi falsi, culminati con la sconfitta di Nola, il Savoia ha cambiato rotta pareggiando ad Andria nello scontro diretto play-off. Da quel momento è stata una continua ascesa nonostante fosse forte l’handicap di non giocare al Giraud per i lavori che hanno riguardato l’impianto in prospettiva Universiadi. Nonostante le mille difficoltà i bianchi hanno conquistato il diritto di partecipare agli spareggi promozione. Gara unica a Cerignola contro la squadra più forte e meglio attrezzata del girone. Una sconfitta di misura (2 a 1) con un arbitraggio molto discusso e l’addio ai sogni di gloria che poi ha dovuto riporre nel cassetto lo stesso Cerignola che pur vincendo i play-off non è stato ripescato.

NEL GIRONE DEL PALERMOLa stagione 2019/20 vede il Savoia inserito nel girone ‘I’ quello che comprende anche squadre siciliane e calabresi. Su tutte lo spauracchio Palermo, nobile decaduta, rinata dalle ceneri del fallimento Zamparini. Oltre 10mila gli abbonati per i rosanero ed i favori della vigilia tutti per loro.

ROSA TUTTA NUOVA – Il diesse Mignano cambia tutto, del precedente anno restano solo capitan Poziello, Diakite e Gatto, per il resto tutti nuovi a cominciare dall’allenatore. Arriva Carmine Parlato con un curriculum vincente. Firmano per i biancoscudati tra gli altri Dionisi, Cerone, Luciani, Osuji; la rosa è completata da over di categoria ed under di talento come Rondinella già nel giro della prima squadra la stagione prima e Mattia Tascone, la vera sorpresa, scommessa vinta da Mignano. In corso d’opera arriveranno Coppola, Scalzone, Chironi e De Vena per un organico di grande spessore.

INIZIO DIFFICILE – Le prime 10 giornate non esaltano il pubblico, il Savoia non emerge, mentre il Palermo conquista ben 10 successi di fila. Arrivano pareggi con San Tommaso, Marina di Ragusa e Corigliano che lasciano l’amaro in bocca. All’undicesima c’è la capolista al ‘Barbera’. Il Savoia ci arriva con 13 punti di distanza, sembra la vittima sacrificale per i rosanero, invece…

LA SVOLTA – …Arriva una super prestazione che culmina con la vittoria grazie al gol di Diakite. E’ la svolta, con il nuovo modulo (3-5-2) Parlato trova anche la quadratura tattica ed arrivano, con sempre maggior consapevolezza nei propri mezzi, sette vittorie di fila che permettono ai torresi di rosicchiare ben 10 punti al Palermo. Il girone d’andata si chiude con la bellissima rimonta sull’Acireale ed il primo posto che è distante sole tre lunghezze. Un miracolo calcistico che Poziello e compagni vogliono continuare a vivere anche grazie al ritrovato entusiasmo di una piazza che sta tornando a vivere le brezza del successo.  I numeri (come evidenziato in un nostro precedente articolo) sono la prova concreta dell’avvenuta svolta.

TOP E FLOP – Nel nostro giudizio sui singoli c’è unicamente da esaltare un gruppo con in testa il tecnico Parlato. I giocatori sono tutti al top, alcuni dei quali si sono messi in maggiorie evidenza. Ci riferiamo ad Osuji, Scalzone, Cerone, Tascone, Oyewale e Rondinella, all’intero reparto arretrato, al regista Gatto. C’è veramente l’imbarazzo della scelta. Gli unici flop sono quelli che la società ha comunque deciso di ‘tagliare’, ci vengono in mente Abayan, Volzone, e Giacobbe.

(Redazione)





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