Carmine Parlato (nella foto) è il vero artefice del deciso cambio di rotta del Savoia. La squadra costruita con lungimiranza dal diesse Mignano è stata permeata dal suo modo di intendere il calcio e passo dopo passo il ‘suo’ Savoia è diventato una corazzata per la gioia della dirigenza e dei tifosi che gara dopo gara hanno sempre più motivi per essere orgogliosi e non porsi limiti.
IL PUNTO DI RIFERIMENTO – Un elemento balza subito agli occhi. Ogni volta che il Savoia segna i giocatori corrono per abbracciare il loro allenatore.
E’ questo il vero segreto del Savoia?
“Abbiamo costruito un grande gruppo. Cerco di essere vicino a ragazzi, non sarò un padre ma l’elemento umano lo ritengo indispensabile, è alla base dei successi perché. Lavorare sotto l’aspetto mentale è molto più complicato che insegnare moduli e schemi, bisogna entrare nella psicologia dei singoli ma quando ci riesci tutto è in discesa. Ogni paio di settimane mi siedo nello spogliatoio per essere vicino a tutti e capire se hanno problemi, situazioni particolari, ne parliamo e cerchiamo di venirne fuori insieme. E questi ragazzi stanno dimostrando grande intelligenza ed applicazione, hanno voglia di stupire”.
UN MERIDIONALE ‘FREDDO’ – Altra caratteristica che rende Parlato ‘unico’ nel suo genere è l’atteggiamento. E’ un meridionale ‘atipico’ per niente esuberante, dotato di un aplomb non del nostro territorio.
Concorda?
“Si. Questo atteggiamento nasce dai valori che mi ha inculcato mio padre che adesso non c’è più. Mi diceva sempre di mantenere la calma perché poi i risultati sarebbero arrivati, le cose si sarebbero sistemate da sole. Il calcio è come la vita. Mi dite a cosa serve sbraitare, protestare, alzare la voce? Vi rispondo: a niente. Quando in campo un arbitro sbaglia, aggredirlo non porta a nulla, bisogna aiutarlo così la prossima volta sarà più attento. A Cittanova abbiamo subito torti evidenti, eppure non ho attaccato il direttore di gara. Era in giornata no, può capitare. Ma ciò che conta è mantenere sempre i piedi per terra e non perdere il contatto con la realtà”.
CRESCITA ESPONENZIALE – I numeri sono chiari. Il Savoia ha la difesa meno perforata del campionato insieme al Palermo (-10), è la meno battuta del girone con una sola sconfitta al passivo (a Cittanova), viene da 6 vittorie consecutive, dopo il Legnano (38 punti) è la seconda con il maggior punteggio di tutti i gironi della serie d con 35 punti all’attivo.
Questi sono dati non chiacchiere.
“E’ evidente che stiamo facendo qualcosa di importante però vi dico che la squadra giocava anche quando i risultati non venivano, nelle prime 4/5 giornate abbiamo preso gol assurdi con un solo tiro verso la nostra porta, adesso non ci succede, stanno arrivando le vittorie ed è più semplice notare questi elementi. Vi assicuro che abbiamo fatto passi da gigante. Ciò che adesso abbiamo e prima no è la totale coesione, chi sta in panchina è importante come chi gioca. Domenica a Troina abbiamo vinto in 21 ed in questo numero ci metto anche le persone dello staff e della dirigenza che erano con noi. C’è un coinvolgimento straordinario che ci tempra e ci fortifica gara dopo gara. Con queste premesse i risultati vengono da se”.
MERCATO – Ci sono gli allenatori ‘cinici’ e quelli di cuore.
Parlato fa parte della seconda categoria così quando affrontiamo il discorso mercato è chiaro.
“Prendere tanto per farlo non gioverebbe a nessuno anzi rischierebbe di rompere gli equilibri che si sono creati a che rappresentano un nostro punto fermo. Per questo sono estremamente soddisfatto dei puntelli messi a segno del direttore Mignano che ha individuato chi ci poteva servire nell’economia della gestione di gruppo. Anche in questo siamo una squadra in costante crescita”.
(Rodolfo Nastro)
