Oggi al ‘Renzo Barbera’ c’è stata una macchia e va registrata. Ci riferiamo al ‘trattamento’ riservato ai tifosi del Savoia che hanno subito pesantissime limitazioni personali che vanno segnalate. I gruppi organizzati una volta giunti in città sono stati scortati fino allo stadio. Qui non è bastato esibire il biglietto ma ad ogni tifoso è stata effettuata una vera e propria perquisizione, a molti sono stati tolte le scarpe e gli indumenti, sequestrati numerosi oggetti, anche orologi e portachiavi, uno zelo ed un’attenzione eccessivi che non condividiamo e che segnaliamo, anche perché erano in duecentocinquanta da controllare e se fossero stati in diecimila? L’organizzazione tra società e forze dell’ordine va sicuramente corretta perché tra i professionisti le cose dovranno cambiare. Questa assurda lentezza ha costretto i tifosi ad entrare con sensibile ritardo sugli spalti, era quasi trascorsa la mezz’ora quando il settore ospiti ha cominciato a riempirsi, tardi ma non troppo considerando che gli ultras si sono goduti il resto della gara compreso il gran gol di Adama Diakite. I loro canti, la loro gioia si è sentita in tutto lo stadio con i tifosi di casa in silenzio, ammutoliti davanti a chi ha saputo fermarli. Una gioia che non ha prezzo. Per completezza di informazione anche a fine gara i sostenitori torresi hanno dovuto attendere molto tempo all’interno della struttura prima di uscire ma questo è nella norma perché in ogni stadio si attende prima il deflusso del pubblico di casa. Ed ora comincia un piacevolissimo viaggio di ritorno, con pulmini, auto, nave o aereo, saranno più belli i kilometri fino a casa.
(Redazione)