E’ giusto dare risalto allo sport e quella del Giraud questa mattina è stata una gara interamente dedicata al calcio vero, bello, corretto.
FABIANO – Franco Fabiano a fine gara, prima ancora di commentare l’ennesima goleada dei suoi, evidenzia questa importante sfaccettatura.
“E’ stato bellissimo, due ore di fair play vero. L’ottimo rapporto che si è creato tra le due tifoserie che si sono applaudite più volte, i giocatori che hanno ‘sentito’ questo clima ed hanno voluto partecipare alla festa, da uomo di calcio sono stato orgoglioso di partecipare a questa autentica festa di sport”.
Fabiano è pronto a restare anche il prossimo anno, lo dice senza giri di parole.
“Mi piacerebbe tantissimo continuare ad allenare questo gruppo. Abbiamo costruito qualcosa di importante e sono convinto che se ci sarà data l’opportunità di continuare insieme potremo fare grandi cose. Ricordo ancora quando con l’Arzanese dalla promozione in D, l’anno dopo sfiorammo i play-off per la lega Pro”.
MENNITTO – Il diesse del Savoia è sulla stessa linea di pensiero del suo tecnico.
“E’ stato giusto da parte dei giocatori omaggiare il proprio pubblico e quello avversario, queste sono davvero scene bellissime, da esportare come promozione per lo sport”.
Un 5 a 3 davvero spettacolare.
“Le due squadre hanno giocato a viso aperto, senza tatticismi e da lì è nata una gara spumeggiante. Sono contento dell’immediata reazione allo svantaggio iniziale”.
Un cenno sul futuro non può mancare.
“Da tifoso del Savoia, quale ormai sono diventato, chiederei alla società di confermare tutti perché un gruppo vincente ha il diritto di riprovarci ed io sono convinto che questa squadra se la giocherebbe alla grande anche in ‘D’”.
Dal tifoso al dirigente. Nuzzo cosa ne pensa?
“Con il presidente abbiamo avuto pochissima possibilità di parlare perchè è impegnato a Treviso per lavoro, credo che la prossima settimana ci incontreremo per discutere sul futuro e per valutare la possibilità di allargare la compagine societaria a chi vuole costruire qualcosa di importante a Torre Annunziata”.
(Rodolfo Nastro)
