Franco Fabiano (nella foto) sa che la vittoria di oggi è tra quelle fondamentali per la vittoria finale.
Il tecnico temeva molto questa partita e non lo nasconde.
“Inconsciamente tutto l’ambiente era distratto dalla finale di mercoledì sera di Coppa ed affrontare un avversario così ben messo in campo come il Monte di Procida era davvero complicato. Noi all’inizio siamo stati troppo leziosi, nel primo tempo non abbiamo giocato bene con loro che chiudevano tutti gli spazi. Non verticalizzavamo e questo ci rendeva poco pericolosi. Nella ripresa, indipendentemente dal loro rigore sbagliato, abbiamo giocato con un piglio diverso ed alla fine credo che la vittoria sia giusta”.
CAMBI DECISIVI – La scossa dopo il rigore fallito dal Monte di Procida è giunta con il doppio cambio Di Girolamo/Fava per Allocca/De Rosa, un 4-2-4 che ha modificato gli equilibri in campo.
“Era giunto il momento di rompere l’equilibrio, così ho voluto contemporaneamente che in campo ci fossero sia Fava che Esposito per creare difficoltà ai loro difensori. Ho messo Di Girolamo per creare le verticalizzazioni che ci erano mancate anche perchè sulle fasce eravamo pressochè bloccati. Non a caso il gol di Gennaro è arrivato su un lancio dalla metà campo”.
ORA LA COPPA – Adesso viene il bello, la tanto attesa finale di Coppa Italia regionale.
“Credo sia la prima volta che se la giochino due squadre dal blasone e dalla storia di Savoia e Nola. Sono legato ad entrambe le piazze e per me sarà un onore prendervi parte. A Nola ho trascorso 5 anni bellissimi tra settore giovanile e prima squadra. Dalla gestione Nusco al duo Di Micco/Allocca sono state fatte grandi cose, abbiamo vinto il campionato italiano ‘Berretti’ ed abbiamo partecipato al Viareggio”.
Come finirà?
“Il nostro obiettivo è alzare la coppa, su questo nessun dubbio, faremo di tutto per riuscirci. Dovremo giocare con la giusta cattiveria ed umiltà, rispettando l’avversario. Sono certo che sarà una grande serata di sport sia dentro che fuori dal campo con gli spalti pieni di cori e colori da entrambe le parti”.
(Rodolfo Nastro)