Il nuovo Savoia si ritrova con già una conquista ottenuta, quella dell’entusiasmo restituito ad una piazza delusa dagli ultimi anni di mala gestione e senza vittorie. L’arrivo di patron Nuzzo, concretizzatosi in due settimane, ha rappresentato linfa vitale per un popolo stanco di dover sempre inseguire, combattere, illudersi per poi puntualmente disilludersi. L’aria che si respira è diversa, c’è progettualità, voglia di fare, lasciando le chiacchiere ad altri. Ed a proposito di progetto la prima ‘pietra’ del nuovo corso è stata rappresentata dalla scelta del tecnico che dovrà guidare il Savoia nella stagione 2017/18. Franco Fabiano (nella foto con Caso Naturale) è stato scelto per le sue doti umane e professionali, perchè lo scorso anno, tra mille problematiche, ha dimostrato di saperci fare, di poter sostenere una piazza difficile come Torre, di creare armonia nello spogliatoio, tutte caratteristiche che hanno portato Nuzzo a confermarlo sulla panchina dei bianchi.
12 MESI DOPO – Un anno fa Fabiano cominciava la preparazione del Savoia di Altea, 12 mesi dopo lo ritroviamo nello stesso posto per proseguire un progetto interrotto, quello che porta dritto alla serie D.
Quali le differenze?
“Come l’anno scorso anche adesso c’è sintonia, noto però una differenza sostanziale che sta nel presidente. Nuzzo l’ho conosciuto un mese fa e subito ho apprezzato in lui la straordinaria capacità di coinvolgere gli altri. Con i direttori Mennitto e Pannone ed il segretario D’Errico si è costituita la vera ossatura di questo club che sono certo è l’arma in più per arrivare primi al traguardo finale senza scossoni come quelli registrati nella precedente gestione”.
MERCATO CONDIVISO – Durante la conferenza stampa di presentazione il presidente Nuzzo ha sottolineato come le strategie di mercato siano stata opera dei due direttori e del tecnico.
Un bell’attestato di fiducia.
“E’ vero, il presidente ci ha lasciato scegliere i giocatori e questo è importantissimo. Adesso la rosa è completa al 99,9% per quanto riguarda gli over, per i ragazzi invece c’è tempo di verificarli anche se ho piena fiducia nelle scelte del direttore Mennitto”.
Perché il 99,9%? Quello 0,01% lascia aperta la porta a un altro intervento?
“Bisogna sempre valutare l’imponderabile. Lo scorso anno il nostro uomo in più era Claudio De Rosa che purtroppo si infortunò quasi subito, privandoci del giocatore che ci avrebbe fatto vincere il campionato senza neanche passare per gli spareggi, questo posso metterlo anche per iscritto. Se al Portici avessero tolto Fava non credo proprio avrebbero vinto, al di la dei loro meriti, per carità. Ecco perché ho lasciato aperto uno spiraglio per qualsiasi evenienza e sono certo che ci sarà piena concordia anche in scelte successive, elemento che mi venne precluso dalla società dello scorso anno, a dicembre non fui proprio chiamato in causa nelle scelte dei giocatori di cui avevo bisogno, tutti sapevano che avevo chiesto un centrocampista, un attaccante alternativo ad Esposito ed un uomo in grado di sostituire De Rosa, non venne preso nessuno con queste caratteristiche, ognuno dei dirigenti andò per la sua strada”.
LA FORZA DEL GRUPPO – Uno dei punti di forza di mister Fabiano è quello di saper compattare lo spogliatoio rendendolo impermeabile a polemiche e problematiche esterne.
Quando abbiamo intervistato Fava ed Esposito entrambi hanno sottolineato l’importanza di avere Fabiano sulla panchina.
“Li ringrazio ma loro sanno che io voglio che alle parole seguano i fatti concreti, dovranno rispondere con i gol per portarci in alto. Sono davvero orgoglioso del gruppo che è stato costruito, sono prima uomini e poi calciatori, li conosco quasi tutti ma anche quelli che ho sentito in questo periodo mi hanno convinto dei propri valori”.
RITIRO AL GIRAUD – Sembrava tutto pronto per il romitaggio di Palena poi il cambio di rotta e tutti a Torre.
Fabiano ci svela i motivi che hanno portato a questa decisione.
“Il presidente ha voluto che la squadra rimanesse nella sua città per tutto il periodo del ritiro per due motivi. Il primo è perché lui vuole stare vicino in queste due settimane alla squadra e qualora fossimo andati fuori Regione sarebbe stato difficile seguirci, per lui le vacanze saranno queste. La seconda ragione è legata al fatto che Nuzzo ha voluto che i nuovi giocatori ricevessero quotidianamente l’abbraccio ed il calore del proprio pubblico per creare da subito una grande sintonia. Il ritiro a Palena avrebbe privato tanti di poter assistere agli allenamenti e di scambiare qualche chiacchiera con i giocatori, invece a Torre saremo con i tifosi, tra i tifosi”.
Domani non a caso sarà aperta la Curva. Tutti allo stadio alle 17.00 per il primo allenamento.
“Sarà bellissimo, già so cosa aspetterà i ragazzi. Io non dirò niente, saranno loro a rendersi conto quanto sia unica l’esperienza di indossare questa gloriosa maglia”.
SAVOIA COME PALTRINIERI – Tra domande di ripescaggio e rinunce non si sa ancora quale sarà la griglia del prossimo campionato.
Quale girone preferirebbe?
“A me non interessa il raggruppamento, l’uno vale l’altro. Nulla è facile, nessuno ti regala niente, accetterò senza problemi le decisioni del Comitato Campano”.
Questo pomeriggio i campionati mondiali di nuoto in Ungheria hanno visto il trionfo di Gregorio Paltrinieri nella gara più logorante, i 1.500 metri, trenta vasche come le 30 gare che attendono il Savoia.
Vi comporterete come il campione del Mondo?
“Un bel paragone, mi piace proprio. Paltrinieri è stato in testa dalla prima alla trentesima vasca e questo dovrà essere anche per noi, dobbiamo fare come lui, ci saranno momenti in cui gli inseguitori potranno avvicinarsi ma il nostro obiettivo sarà quello di tenerli sempre a distanza e chiudere in testa toccando per primi il traguardo. Vogliamo la serie D per noi, per il presidente, per i tifosi”.
(Rodolfo Nastro)