L’analisi dei due tecnici a fine gara è lucida anche se evidenti i contrapposti stati d’animo di chi (Sarnataro) proseguirà la corsa e chi (Fabiano) ha dovuto alzare, suo malgrado, bandiera bianca.
FABIANO – Il tecnico sa che probabilmente quella di oggi è stata la sua ultima gara sulla panchina del Savoia che lascia, comunque, a testa alta.
“Non credo che il San Giorgio abbia meritato la vittoria. Dopo un inizio poco lucido nel quale eravamo troppo nervosi, loro hanno trovato il vantaggio; per il resto la gara è stata molto equilibrata, poi proprio nel nostro miglior momento con due azioni pericolose, hanno trovato il vantaggio, quel gol ci ha distrutto perché non avevamo più le energie fisiche e mentali per recuperare”.
Dalla tribuna qualcuno non ha ‘compreso’ il cambio di Esposito. Fabiano chiarisce.
“Non stava bene, ha stretto i denti fin che ha potuto poi stesso lui mi ha chiesto di uscire. Purtroppo ho dovuto anche cambiare Agata per infortunio”.
Sul futuro?
“Non so niente, non dipende da me restare o meno, c’è una nuova società che dovrà decidere. Di certo io ed i ragazzi usciamo a testa alta”.
SARNATARO – L’allenatore del San Giorgio è raggiante. Vincere al Giraud non è da tutti, non a caso sottolinea proprio il finale del match.
“La scena più bella è stata a fine gara quando siamo passati sotto la tribuna dei tifosi del Savoia che ci hanno applaudito. Davvero bello ed emozionate. Li ringrazio perché comunque sarebbe andata avrei voluto uscire con onore, lo abbiamo fatto e questo vale tantissimo”.
Dopo l’Afragolese anche il Savoia è caduto contro la sua squadra.
“Noi ci abbiamo tentato, ci abbiamo creduto ed alla fine siamo stati premiati. La squadra è stata costante per tutto il campionato e nelle gare del dentro o fuori ha dimostrato di avere qualcosa in più delle avversarie”.
Poi una affermazione che lascia qualche dubbio sull’utilità della partecipazione ai play-off.
Mister, a questo punto credete di arrivare fino in fondo.
“Assolutamente no. Non rientra nei programmi la promozione, vogliamo divertirci ancora ma non pensiamo lontanamente di salire di categoria”.
(Rodolfo Nastro)