Quando ad inizio stagione lo abbiamo intervistato, Savio Sarnataro (nella foto) non aveva esitato a sottolineare che il suo San Giorgio stava lavorando per consacrarsi quale sorpresa del campionato. Detto, fatto. Guadagnato l’accesso ai play-off, i granata vanno a battere a domicilio una delle più serie candidate alla serie D, l’Afragolese, e conquistano il diritto a continuare il sogno sfidando il Savoia al Giraud.
FUORI L’AFRAGOLESE – Sarnataro, domenica si è compiuto un miracolo?
“Tutti ne parlano in questo senso, non sono d’accordo. Per noi si è trattato dell’ennesima ottima prestazione che ci ha portato ad avere ragione di una grande del campionato affrontata con umiltà ma anche con la cognizione dei nostri mezzi”.
Quanto vi ha aiutato l’aver affrontato l’Afragolese appena la settimana precedente?
“Poco o nulla. Direi che dopo aver disputato un’intera stagione, ognuno conosce a fondo pregi e difetti dell’avversario e si regola di conseguenza anche in base alle caratteristiche della propria squadra”.
SAN GIORGIO SNOBBATO – Nessuno credeva in voi. E’ innegabile che vi siete presi una bella soddisfazione.
“Diciamo che l’essere poco considerati in buona parte ci ha aiutato. Consapevoli della nostra forza siamo stati bravi a trovare i giusti stimoli per confrontarci alla pari con chi sulla carta era più forte. Abbiamo dimostrato che il lavoro sul campo, la determinazione e la voglia di fare bene alla lunga pagano”.
Come si motiva una squadra per partite tutte particolari come gli spareggi?
“Il San Giorgio è una squadra giovane, la nostra chiave è l’incoscienza unita all’entusiasmo. In sfide del genere le spinte vengono da sole”.
LA SFIDA COL SAVOIA – Il Savoia vi ha battuto due volte in questa stagione.
“Evidentemente ha meritato. Tuttavia, ogni partita ha una sua storia e dunque per noi è come se fosse una prima volta. L’importante, comunque, è uscire dal campo coscienti di aver dato tutto. Che si vinca o che si perda”.
Chi teme di più del Savoia?
“E’ un‘ottima squadra nel suo complesso peraltro anche ottimamente allenata. Per giunta, siamo di scena al Giraud ed è facile immaginare in quale bolgia andremo a giocare. Non sarà partita facile ma questo è ampiamente prevedibile”.
IL FUTURO – Il futuro di Sarnataro.
“Nell’immediato, riposo assoluto. Una stagione sportiva porta via energie inimmaginabili. Nel nostro caso poi, ogni partita viene sempre troppo enfatizzata caricando l’ambiente oltre misura quasi fossero sfide personali. Si, penso proprio che staccherò la spina per un pò”.
E dal punto di vista professionale?
“Tutto è legato al mio lavoro (di vigile urbano, ndr) per il quale, in tempi magri come questi, mi ritengo un fortunato. Eventuali proposte, quindi, giocoforza devono conciliarsi con la mia prima attività”.
I PLAY-OFF – Guardando oltre, ritiene che le campane siano in grado di arrivare alla finalissima?
“Per esperienza diretta e considerato il lungo cammino per arrivare fino alla fine mi pare che negli ultimi anni le campane ci abbiano solo provato senza neanche molta convinzione. In generale, credo che in D ci arriva sempre chi è ben organizzato, ha investito bene ed è già strutturalmente costruito per affrontare palcoscenici più importanti”.
FESTA AL GIRAUD – Che domenica sarà per il San Giorgio?
“Una domenica di festa. Giocare a Torre Annunziata e per un traguardo di prestigio è il giusto riconoscimento ai nostri sacrifici ed alla nostra voglia di ben figurare dovunque e contro qualsiasi avversario”.
(Matteo Potenzieri)