Per Ischia e per l’Ischia ha rifiutato ingaggi da club di serie superiore. Per Franco Impagliazzo (nella foto), il capitano per antonomasia detto anche “Taratà”, parlano i numeri: più di cinquecento partite in maglia gialloblu condite da oltre 130 reti.
Perché questo soprannome?
“Me lo affibbiò mio padre da bambino ed è già passato a mio figlio. Diciamo che si tratta di una tradizione di famiglia”.
ALLA GUIDA DEL FORIO – Impagliazzo allena il Forio, ultimo avversario della regular season del Savoia. All’andata fu 1 a 0 per i bianchi con gol di Esposito.
Una vita per l’Ischia calcio.
“Effettivamente è così. Ho lasciato l’isola per una sola stagione vestendo i colori della Puteolana nella stagione 1978-79, poi sempre e solo Ischia”.
Da allenatore, dopo l’onnipresente Ischia ed il Lacco Ameno, sembrava avesse definitivamente chiuso. E invece rieccola con il Forio.
“Avevo mollato principalmente per la difficoltà di conciliare lavoro ed allenamenti e forse anche un po’ saturo di calcio e di pazienza. Ho ripreso solo per gli amici”.
GIUDIZIO SUL GIRONE – Un suo giudizio sul girone A.
“Un torneo interessante con 4 o 5 squadre veramente di grande spessore. Considero il San Giorgio una sorpresa nella griglia spareggi e il Casalnuovo una delusione”.
Tra la sesta, il Casalnuovo, e la settima, voi del Forio, corrono ben quindici punti. Non è che il fatto di avere già da gennaio un quadro ben preciso sull’andamento del campionato abbia fatto tirare i remi in barca a molti club?
“E’ esattamente così. Molte squadre, noi compresi, si sono ritenute già salve da tempo, c’era solo da attendere la matematica certezza ma erano talmente evidenti le difficoltà di recupero di chi era dietro che c’era solo da aspettare”.
Nel vostro caso si spiega anche così la cessione del bomber Saurino?
“Gianluca da capocannoniere del campionato ha preferito lasciare per la Nuova Ischia in Promozione. Dal canto nostro abbiamo assistito all’esplosione di De Felice, un ’96 che ha firmato diciotto reti ma avrebbe potuto siglarne tante di più se solo non si fosse intestardito a tentare la giocata anziché badare al sodo. Ma va bene anche così, ha tempo per crescere”.
L’ULTIMA DI MORA E VERDE – Domenica passerella finale per Mora e Verde alla loro ultima partita in carriera.
“C’è solo da ringraziarli per quanto hanno dato al Forio in termini di esperienza, abnegazione ed esempio per i giovani”.
Che partita sarà con il Savoia?
“Certamente non avremo le stesse motivazioni dei bianchi ma andremo in campo per ben figurare come sicuramente faranno proprio Mora e Verde. Dalla nostra avremo la tranquillità di chi deve solo chiudere in bellezza un campionato che ha visto centrare con largo anticipo l’obiettivo stagionale”.
IL PRONOSTICO – Play-off: un suo pronostico.
“Vedo favorito il Savoia. L’Afragolese a mio avviso si è dimostrata troppo Carotenuto-dipendente”.
A suo avviso, le campane possono reggere fino alla fine degli spareggi promozione?
“Onestamente non saprei rispondere. Vedo le pugliesi molto ben organizzate anche se meno qualitative rispetto alle nostre e il Portici insegna con l’eliminazione in Coppa Italia proprio ad opera di una pugliese (l’Altamura, ndr), ma in una partita secca tutto può succedere”.
(Matteo Potenzieri)