Franco Fabiano (nella foto) si ‘ripresenta’. Dopo poco più di due mesi ed otto partite giocate con Cimmino sulla panchina, il tecnico che aveva iniziato questa stagione è tornato in sella. Aveva lasciato un Savoia a -2 dal primo posto, lo ritrova con il doppio dei punti di ritardo dalla vetta occupata dal Portici ed a tre di distanza dall’Afragolese prossima avversaria. A lui un compito per nulla facile, far rinascere il Savoia dalle ceneri dell’interregno Cimmino per rilanciarlo verso la D.
TROPPO TARDI? – La prima domanda per Fabiano riguarda la tempistica. Restano 7 gare alla fine del torneo, 21 punti in palio.
Il suo Savoia ce la farà a tagliare per primo il traguardo il prossimo 30 aprile?
“Abbiamo l’obbligo di crederci. Ci attendono 7 finali nelle quali daremo il massimo per ottenere sempre i tre punti. Purtroppo la vittoria non dipende solo da noi perchè abbiamo avanti altre due squadre, quindi pure ottenendo quello che ci auspichiamo potrebbe non bastare per il primo posto?”.
Quindi?
“Se non riuscissimo a raggiungere la vetta vorrà dire che ci rimboccheremo le maniche e giocheremo i play-off che ho già vinto lo scorso anno con il Nola conquistando la promozione in serie superiore”.
TORNATO L’ENTUSIASMO – Al di là delle alchimie tattiche, dell’utilizzo degli uomini, ritiene che il rinnovato entusiasmo della squadra ed in generale dell’ambiente possa trascinare il Savoia all’impresa?
“Starà a me trasformare l’entusiasmo in concretezza sul campo. Sono davvero felice che la mia prima sarà contro l’Afragolese, un match più bello non mi poteva capitare”.
LA SOFFERENZA DI STAR FUORI – In questi due mesi Fabiano ha guardato il Savoia dall’esterno pur mantenendo costanti contatti.
Quanto ha sofferto a stare fuori?
“Tanto, lo ammetto. Sono un uomo di calcio e vorrei sempre stare sul campo”.
Il suo star male è forse collegato anche ad una vera e propria ingiustizia subita in quell’esonero senza motivi, dopo due vittorie di file ed un Savoia ad un passo dal vertice?
“Non voglio guardare al passato, penso positivo per il futuro e non mi va di polemizzare”.
NESSUN RANCORE VERSO ALTEA – E’ evidente la voglia di Fabiano di voltare pagina ma è indubbio che l’esonero lo abbia colpito.
Mister, se incontrasse Altea cosa gli direbbe?
“Io non ce l’ho con lui, anzi è da ringraziare per l’impegno economico sostenuto. E’ una brava persona, semmai l’unica pecca è che si è fatto condizionare da qualcuno vicino che lo ha convinto a mandarmi via, ma ripeto nei suoi confronti non provo rancore”.
ATTESTATI DI STIMA – Pur non volendo girarsi indietro è indubbio che in questo periodo Fabiano abbia ricevuto numerosi attestati di stima, alcuni dei quali raccolti direttamente da SoloSavoia.it. Il primo alla serata per la nomina del rappresentante degli allenatori campani allo Sporting Club Oplonti il giorno dopo l’esonero, in quel consesso tutti gli addetti ai lavori con in primis il presidente Cosimo Sibilia apparvero quanto meno meravigliati della scelta della società. Poi qualche giorno dopo intervistammo gli allenatori di Portici, Afragolese e San Giorgio e tutti dissero che l’esonero di Fabiano rappresentava un vantaggio per loro.
Alla luce di tutto ciò e dell’aumentata distanza dalla vetta, si è già preso le sue piccoli grandi vittorie.
“Mi ha fatto piacere ricevere tanti complimenti ma io non voglio il male di nessuno figuriamoci del Savoia. Per questo pur sperando di tornare sulla panchina mi è dispiaciuto quanto accaduto in questo periodo, non mi va però di parlare del mio predecessore e delle scelte da lui operate”.
RITORNO ATTESO – Il ritorno in panchina è slittato di qualche settimana.
Dopo Procida sembrava tutto pronto poi Altea bloccò l’operazione.
“In quei giorni non sono stato chiamato ufficialmente da nessuno della società. Sapevo che c’era un po’ di maretta intorno all’allenatore ma ho aspettato senza far nulla”.
Ci racconti invece come è avvenuto il suo re-ingaggio.
“Ieri pomeriggio poco dopo le 16 sono stato chiamato dal direttore sportivo Ferrieri che mi ha comunicato la decisione di riprendermi alla guida del Savoia”.
E lei?
“Già sto col pensiero sul campo, sulla partita di sabato, sui ragazzi, i tifosi, i miei collaboratori Barbera e Senatore. Si ricomincia con ancora più voglia e determinazione. Ci attendono due mesi di passione”.
PORTICI FAVORITO – Dall’esterno Fabiano ha seguito da spettatore ‘interessato’ la corsa tra le prime tre.
Quale squadra ritiene favorita?
“Dopo il successo in rimonta di domenica credo che il Portici abbia qualcosa in più delle altre, se non sul piano dell’organico perchè ritengo che ci equivaliamo, certamente sotto l’aspetto caratteriale, della cattiveria agonistica e della fortuna”.
LA BOLGIA DEL GIRAUD – Fabiano vuol rituffarsi anima e corpo nella bolgia del Giraud.
“Spero che sabato pomeriggio (ore 15 ndr) lo stadio sia una vera e propria bolgia per spingerci verso la vittoria. I nostri tifosi sono unici e con il loro sostegno non abbiamo limiti da porci”.
Si tornerà al 4-3-3?
“Sicuramente”.
Buon lavoro mister ed in bocca al lupo!
(Rodolfo Nastro)