Il consueto appuntamento settimanale con l’avversario di turno, prevedeva una chiacchierata con il direttore generale della Mariglianese, Stefano D’Alterio (nella foto). Gentilissimo, il dirigente declina l’invito in quanto avrebbe parlato da ex: si è dimesso! Tuttavia, ci dirotta sul diesse Franco Esposito, un passato diviso tra il calcio minore con la stessa Mariglianese ma anche la Palmese e i fasti della serie A del calcio a cinque “che neanche mi piaceva”, chiosa con Ciccio Foggia e Roberto Zitola a vestire la maglia della gloriosa Gimar. Un presente che lo vede timonare con perizia la squadra della sua città, al quarto anno di Eccellenza, dopo aver vinto i tornei di Seconda e Prima Categoria e quello di Promozione dopo il disco rosso in due finali.
CRISI MARIGLIANESE – Direttore, oltre che sul campo, tira aria di crisi anche in società, vedi le dimissioni del diggì d’Alterio?
“Non direi proprio. Se c’è crisi, quella è solo ed esclusivamente di risultati. E’ vero, nelle ultime cinque partite abbiamo racimolato un solo punto ma se analizziamo quanto prodotto sul campo, le recriminazioni sono tante, anche contro due big come Afragolese e Portici. Con i rossoblu abbiamo fallito un calcio di rigore che ci avrebbe portato al pareggio, mentre l’attuale capolista è stata costretta a difendersi con sei uomini davanti al portiere per portare a casa il risultato. E se poi ci mettiamo la sconfitta al 95’ con il Barano, ecco spiegato perché siamo praticamente fermi in classifica da oltre due mesi”.
LA QUARTA COL SAVOIA – Avete incontrato il Savoia per ben tre volte in questa stagione tra Coppa e campionato, che impressione ne ha tratto?
“Il Savoia ha grosse individualità, penso a Pianese, Esposito e Tulimieri su tutti, ma forse non sa soffrire come invece necessiterebbe in queste categorie. E’ squadra forte ed ha un blasone da difendere. Contro di noi però ha dovuto sudare per superarci e solo per la qualità dei suoi uomini ha avuto la meglio. Non dimentichiamo, per esempio, che in Coppa, partendo dallo 0-1 dell’andata, abbiamo sbagliato un penalty che ci avrebbe rimesso in carreggiata”.
Cosa si deve aspettare il Savoia sabato al Giraud?
“Sappiamo quello che possiamo fare e daremo il massimo, come sempre. Lavoriamo intensamente in settimana, consentitemi a questo scopo di elogiare mister Papa, un tecnico maniacale, preparatissimo e che meriterebbe la chance di misurarsi su altri palcoscenici per far si che ogni giocatore possa rendere al meglio delle sue possibilità. Insomma, non partiamo battuti, daremo filo da torcere”.
PORTICI FAVORITO – Ci faccia una disamina delle tre battistrada.
“Come il Savoia, anche l’Afragolese ha giocatori di serie superiore ma ambedue devono fare i conti con le forti pressioni dell’ambiente. Il Portici invece è squadra compatta, di categoria, che sa quel che vuole e come ottenerlo; come già detto, domenica scorsa non hanno esitato a difendersi con più uomini pur di ottenere la vittoria. In un frangente di partita ho visto addirittura Follera che, recuperata palla a centrocampo, non ha esitato a gettarla fuori invece di provare ad impostare come invece avrebbero fatto i giocatori delle altre due squadre. Insomma, Portici più cinico e concreto, e non è un caso se è uscito vincente negli scontri diretti. Insomma, preferisco l’attuale capolista che, tra l’altro, dispone anche di un giocatore, Murolo, a mio parere pronto per la Lega Pro”.
(Matteo Potenzieri)