SI CHIUDE IL 2016. Un anno di Savoia La ‘fuga’ di Arnaldo Todisco, i bianchi che ripartono con Altea ed Immobile in seno alla società. Obiettivo serie D, la squadra dista due lunghezze dalla vetta ma Fabiano viene esonerato per far posto a Cimmino

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presentazione_societa_2016-2017Il 2016 sta per chiudere i battenti lasciando  sulla sua strada un anno intenso di Savoia. Luci ed ombre, preoccupazioni e speranze si sono susseguiti in questi 365 giorni per nulla sereni. Ancora una volta i tifosi hanno dovuto assistere a passaggi di proprietà, a promesse, a fughe e ad esoneri che non hanno certo tranquillizzato una piazza che ci mette sempre passione.

LA FUGA DI TODISCO – L’anno si apre con la ‘rocambolesca’ fuga di Arnaldo Todisco e della sua ‘accozzaglia’ da Torre Annunziata. L’avvocato napoletano dopo la sconfitta interna di inizio anno contro il San Giorgio (1-4), viene giustamente contestato dal pubblico. Per reazione alza i tacchi, gira le spalle e si ‘porta via’ il Savoia. Un atto gravissimo, imperdonabile, al punto che i giocatori ‘torresi’ Guarro, Blasio, Onda e Cirillo abbandonano il club. Il resto della stagione è una delusione. Con le maglie del Campania Ponticelli, senza più un logo, la squadra girovaga di campo in campo per allenamenti e partite. Il tecnico Miserini, subentrato al deludente Sosa, chiude dignitosamente il campionato a centro classifica conservando il titolo di Eccellenza.

SI VOLTA PAGINA – Dal giorno dopo la fuga di Todisco, il dirigente torrese Ferraro (anch’egli ha lasciato il club) cerca di trovare una soluzione per ricominciare a far calcio a Torre, naturalmente con una nuova società. Lo affianca Antonio Immobile, padre dell’attaccante della nazionale Ciro. Nei mesi si susseguono voci, trattative iniziate e poi saltate. Sono diversi i nomi che vengono affiancati al club. Ma i giorni passano e non si può perdere altro tempo, si rischia di non iscrivere la squadra al campionato.

LA SVOLTA – Todisco tira la corda, pretende una contropartita cospicua. Interviene Pino Aiello, legittimo detentore del titolo che si accorda a Napoli con i nuovi imprenditori che vogliono fare calcio a Torre, giusto in tempo: il titolo sportivo passa di mano. L’O.P. Savoia si iscrive al campionato 2016/17 di Eccellenza campana.

LA NUOVA SOCIETA’ – In un caldo pomeriggio di luglio viene presentata la nuova compagine societaria. Il patron è Ciro Altea, imprenditore di Marigliano, suo cugino Antonio Rega è il presidente del club presso la F.I.G.C., Ciro Immobile è presidente onorario, l’imprenditore romano Gianni Salzano vice presidente. Il diggì è Felicio Ferraro, diesse Enzo Ferrieri. Gaetano Battiloro, già direttore generale del Savoia nell’ultima fase della gestione Giannatiempo, è l’uomo di fiducia di Altea, pur non rivestendo alcuna carica ufficiale nel club. Franco Fabiano viene scelto alla guida tecnica.

NASCE L’U.S. SAVOIA – Per chiudere col passato viene ’cancellato’ il suffisso O.P. per U.S. (in Federazione per questo campionato è ancora presente O.P.). Ferraro e Ferrieri si danno subito da fare per costruire la squadra, si è partiti in ritardo rispetto alle altre, bisogna correre. Arrivano De Rosa, Gallo, Prevete, Castaldo, Sibilli, Esposito; ritornano Guarro, Blasio ed Onda, poco dopo giungerà la perla di Ferreri: Kevin Tulimieri, il fantasista capace di deliziare il pubblico torrese. La rosa si forma giorno dopo giorno. Prime incertezze nascono sul ritiro fissato a Bracigliano e poi annullato, sulla scelta delle maglie che sembrano una replica di quelle della Salernitana (solo in un secondo momento, su proteste dei tifosi, la società cambierà la prima maglia restituendole i colori della tradizione), finanche un’amichevole ad Eboli viene prima annunciata per poi fatta saltare. Errori di imperizia, imprudenza, inesperienza.

CAMPIONATO EQUILIBRATO – Il Savoia è inserito nel girone ‘A’ con la ‘corazzata’ Afragolese e le temibili Portici, Casalnuovo ed Isola di Procida. Il campionato inizia nel migliore dei modi, è subito testa a testa con la compagine di Suppa. Dopo 5 vittorie di fila, il Savoia impatta a Mondragone (1-1) il 23 ottobre e perde il primato solitario. Ma gli equilibri del girone sono così evidenti che Savoia, Afragolese, Portici ed il sorprendente San Giorgio prendono il largo rispetto alle altre, lasciando attardate Casalnuovo  ed Isola di Procida. Come per le altre, i bianchi vivono un momento no tra fine novembre e gli inizi di dicembre. Arrivano le sconfitte con Portici in campionato e Coppa (eliminazione dal trofeo) ed il pari interno con il Casalnuovo. Altea sbotta, vuol cambiare guida tecnica ma giocatori e dirigenti lo convincono a desistere. Le due successiva gare sono altrettante vittorie. Si chiude il girone d’andata con il Savoia a 36 punti, due in meno della capolista Afragolese, ad un punto dal Portici. Il Savoia nel frattempo si rinforza sul mercato. Arrivano Pianese, Bosco, Agata, Andres.

VIA FABIANO, ARRIVA CIMMINO – Tutto farebbe pensare ad un tranquillo fine anno, invece Altea si inventa il colpo da teatro. Prima della gara con il Forio (vinta), annuncia che comunque vada manderà via Fabiano. Il giorno dopo sarà dato il benservito al tecnico che lascia con signorilità. Contro il volere di tutti sceglie Michele Cimmino, ben conosciuto dal cugino Antonio Rega, per guidare il Savoia. Al nuovo tecnico il difficilissimo compito di far meglio di Fabiano, altrimenti sarà stato tutto inutile, Altea lo sa bene e non a caso si è subito assunto tutte le responsabilità della scelta.

Che il 2017 possa riportare la gusta serenità e finalmente il ritorno in D per il glorioso vessillo biancoscudato.

(Redazione)





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