Terzino di fascia con un buon pedigree, nasce a Parma dove esordisce in A con Ancelotti, ma nel suo curriculum annovera anche l’azzurro del Napoli. Ha segnato poco, Nicola Mora (nella foto), ma a Torre ricordano, e forse ancora maledicono, una sua perla, l’unica di quella stagione ‘99-2000, serie B, ai danni del Savoia, quando siglò l’1-1 del Napoli al ‘San paolo’, impattando il vantaggio torrese di Greco.
IL GOL DEL SAN PAOLO – Ce la racconta?
“Era il 44’ del primo tempo ed eravamo sotto di un gol; sugli sviluppi di un fallo laterale presi palla dal limite dell’area scoccando un bel tiro che finì alle spalle del portiere. Ricordo nitidamente l’esultanza della gente e l’ebbrezza per quel gol, da terzino di spinta non è che avessi una grande vena realizzativa. Ancora oggi, la gente di ambedue le fedi, mi ferma per strada a ricordarmi quella prodezza”.
ADESSO IL FORIO – 37 anni, da due stagioni al Forio. Si può parlare di puro divertimento per Lei?
“No, non sarebbe giusto nei confronti della società. Mi trovo invece perfettamente inserito in questa realtà dove ho tanti amici. Diciamo che è stata una scelta dettata dal cuore e finchè il fisico mi sorregge, darò tutto me stesso per questi colori.
Quanto influisce l’esperienza di un ex professionista su un team di dilettanti dal punto di vista tecnico?
“Direi tanto. Soprattutto quando, ed è il nostro caso, la si può mettere a disposizione dei molti ragazzi che devono emergere. Avere accanto un giocatore esperto non solo ti sprona ma può anche aiutare ad affinarti meglio e prima”.
AD UN PASSO DAL SAVOIA – E’ vero che nella scorsa stagione è stato contattato dal Savoia nella gestione Todisco?
“Verissimo. Sono stato davvero ad un passo dal vestire la maglia bianca. Conoscevo bene il tecnico Teore Grimaldi essendo stato con lui alla Frattese la stagione precedente e che mi aveva cercato. Inoltre, ero stato contattato anche dal presidente e dal direttore sportivo. Torre Annunziata poi, è una piazza importante e dunque c’erano tutte le premesse, anche dal punto di vista economico. Ma qualcosa di indefinibile accadde, non mi quadrava ed alla fine ho detto no. Al momento mi è anche dispiaciuto ma a conti fatti è stata la scelta giusta anche perché poi sono approdato a Forio dove, ripeto, mi trovo benissimo”.
STAGIONE TRANQUILLA – A metà stagione occupate il centroclassifica. Contenti?
“Si. Il nostro primo obiettivo è la salvezza ma credo si possa ambire a qualcosa di meglio anche perché, rispetto a quanto mostrato sul campo, ci manca qualche punto. Ma i conti si fanno alla fine e tempo per divertirci ce n’è. Non dimentichiamo però, che siamo pur sempre una piccola realtà con tanti giovani in gamba che devono maturare”.
E domenica, come la mettiamo?
“Giocheremo senza assilli come sappiamo fare anche se il tecnico avrà a disposizione una rosa limitata in quanto in questa fase di mercato abbiamo perso qualche elemento (Arcamone, il bomber Gianluca Saurino, Ciro Saurino e Trani, ndr). Abbiamo tuttavia la possibilità di ottenere un risultato positivo e se così fosse ci sarebbe da andare fieri sia perché andremo ad incontrare una squadra che lotta per la promozione, sia perché giocheremo in uno stadio importante e davanti a tanta gente“.
Un suo giudizio sul campionato.
“E’ un torneo che sta rispecchiando i pronostici per quanto riguarda la lotta promozione. In coda invece, vedo alcune squadre che non riescono a tenere il passo. In questo caso, spero che abbiano le potenzialità per rinforzarsi altrimenti saremmo di fronte ad un torneo monco che già a febbraio avrebbe emesso alcune sentenze. E questo non giova al movimento calcistico dal momento che già il campionato è corto”.
(Matteo Potenzieri)
