“Chi mi conosce, lo sa, non faccio pastette, non alimento polemiche, non alleno perché amico di o altre amenità del genere, penso solo a lavorare come meglio so fare.” Mimmo Citarelli (nella foto), tecnico del Casalnuovo, sanguigno, passionale, senza peli sulla lingua.
LA SCOMMESSA CASALNUOVO – Da poco più di un mese sulla panchina napoletana per sostituire Sanchez.
Che idea si è fatto di questo torneo di Eccellenza?
“E’ un campionato importante. Non solo abbiamo almeno cinque o sei squadre di ottimo livello, con rose dove abbondano i giocatori di categoria superiore, ma anche quelle per così dire di seconda fascia, ma solo perché le prime sono fortissime, dispongono di elementi di grosso spessore: penso al Forio con Gianluca Saurino, al Barano, al Mondragone, all’Albanova che, partite non benissimo, stanno dragando alla grande il mercato invernale”.
Con lei a dirigere i granata, avete conquistato dieci punti in cinque partite. Siamo in linea con le attese della società?
“Ovviamente qualche punto in più ci avrebbe fatto comodo, ma sono soddisfatto perché la squadra mi segue: noto grande applicazione, voglia e mentalità vincente e questo alla lunga paga. La società è formata da persone serie e con un progetto lungimirante; basti pensare che nei week-end girano per la Campania ben diciotto squadre con il logo Casalnuovo calcio impresso sulle divise, una vera e propria accademia”.
LE AVVERSARIE AL VERTICE – Avete incontrato la capolista ed una immediata inseguitrice in gran spolvero come il Portici. Vogliamo elencare pregi e difetti?
“Il Portici ha un organico forte ed è un undici compatto e concreto. Il San Giorgio sta giocando sulle ali dell’entusiasmo e se continuasse così, possiamo ben dire che sarebbe la sorpresa del torneo. Sui difetti non mi pronuncio in quanto nel corso dei novanta minuti mi concentro esclusivamente sui miei uomini e non ho certo il tempo di guardare i limiti altrui”.
PARENTESI MERCATO – Oggi è iniziata ufficialmente la finestra di mercato.
Cosa si aspetta?
“Onestamente non lo so. Dico solo che sono giornate di grande confusione, tra contatti frenetici e telefonate fiume. Siamo in pieno melodramma e ancor più nel nostro girone che definisco passionale e pirotecnico, a differenza del raggruppamento ‘B’, tranquillo e tecnico, più o meno come le trame di mercato che si intrecciano in questi momenti”.
Intanto, potreste perdere un attaccante del valore di Grezio accostato al Savoia.
“Di Grezio in partenza, se ne parla da settembre. Vale lo stesso per Caso Naturale e Tufano. Come detto in precedenza, non escludo che se dovessero partire la società potrebbe ingaggiarne di più forti così come potrebbero restare ed essere affiancati da altri di pari valore. Ne abbiamo le potenzialità”.
LA SFIDA A TORRE – Al Giraud ci sarà un Savoia senza il faro Sibilli ed un Casalnuovo senza il bomber Grezio.
“Sarà ugualmente una bella partita. Sono pur sempre compagini di livello. Il calore del Giraud farà il resto. Certo, senza Grezio dovremo sopperire diversamente alla sua assenza ma credo fermamente che siamo in grado di giocarcela. Personalmente poi, queste partite mi danno una carica in più.”
Sarà sfida decisiva per voi? In caso di sconfitta, la vetta potrebbe allontanarsi a dieci punti.
“Per me sono tutte decisive. Non esiste che le mie squadre possano andare in campo facendo calcoli. A fine partita tireremo le somme”.
PAROLA DI EX – Citarelli ha allenato il Savoia per alcune gare nella stagione 2008/09.
Lei è un ex. Ma il suo nome è legato ad una amarissima retrocessione: il Savoia in Eccellenza nell’anno del centenario.
“Ci hanno fatto retrocedere. In una situazione già di per sé drammatica, quel punto di penalizzazione (comminato dalla Commissione Disciplinare per non aver corrisposto al calciatore Leonardo Chisena la somma di 3.750 euro relativa alla gestione Giannatiempo, ndr), contribuì non poco a demoralizzarci ulteriormente. Io, comunque, ho sempre avuto grande rispetto per il Savoia e per la sua storia. Ricordo come ieri l’episodio precedente alla partita con il Trapani: molti giocatori non volevano nemmeno imbarcarsi perché non avevano ricevuto niente dei compensi promessi. Insieme a pochi altri mi sono speso in prima persona convincendoli ad indossare la maglia e facendogli comprendere l’importanza di vestire quella divisa. Ci riuscii. Quell’anno, per l’impegno profuso, avremmo almeno meritato di giocarci tutto ai play-out”.
(Matteo Potenzieri)