Uno strappo muscolare di appena due centimetri lo ha fermato sul più bello. Il sui rientro è previsto per la prima di ritorno, dopo la sosta natalizia, ci riferiamo ovviamente a Filippo Blasio (nella foto) che si ‘confessa’ a SoloSavoia.it nonostante l’amarezza di essere costretto a guardare i compagni da fuori.
SEMPRE COL PORTICI – Domenica scorsa era sugli spalti a Casal di Principe per tifare il ‘suo’ Savoia, domenica sarà in tribuna al Giraud per seguire il big match col Portici.
Filippo, l’incrocio col Portici ti lascia brutti ricordi. Esageriamo nel definirla la ‘partita maledetta’?
“Sono d’accordissimo con questa affermazione. L’anno scorso quella fu la gara decisiva per il nostro campionato. Io personalmente mi feci male dopo pochi minuti e fui costretto ad uscire, poi in campo successe il resto e perdemmo. Da quel momento non si capì più nulla e iniziammo una serie di sconfitte che ci ha poi segnato per tutta la stagione”.
L’irruzione di Todisco prima della gara nello spogliatoio fu determinante?
“Le sue parole furono devastanti, ci demoralizzò, giocammo quella gara con l’handicap del suo intervento Quest’anno è tutto diverso. Siamo primi e vogliamo restarci anche se io non ci sarò e per me questa gara resta maledetta”.
SVOLTA POSITIVA – L’anno scorso l’1-4 contro i porticesi segnò la svolta in negativo.
In caso di vittoria domenica pomeriggio ci sarà la svolta positiva?
“Non credo che sia una partita decisiva. Certo che se dovessimo vincere daremo un segnale forte e chiaro a tutti, in primis allo stesso Portici che insieme all’Afragolese sono le compagini più temibili per la lotta promozione”.
Cosa temi di più dei biancazzurri?
“Hanno un organico di tutto rispetto, l’attacco fa la differenza e con l’arrivo di Ruscio si sono rinforzati pure a centrocampo. Sono una squadra completa e per questo molto temibile”.
ANNO BUONO – Per Blasio è il secondo anno consecutivo con la maglia bianca, in un gioco di ‘trova la differenza’ con la scorsa stagione emergono i punti di forza del Savoia 2016/17.
La tua percezione ti porta a pensare che sia l’anno buono?
“Rispetto allo scorso anno tutto è cambiato. Indipendentemente dal valore della rosa, abbiamo una società seria, un gruppo vero ed unito, e dei tifosi, che sono i migliori”.
Per la passione a questa maglia, per essere prima tu un tifoso vero, lo scorso anno andasti via insieme agli altri torresi dopo la ‘fuga’ da Torre di Todisco.
“Non fu una decisione semplice ma la presi facendo una scelta di cuore. Amo troppo questa maglia e non mi sentivo più di indossarla dopo quanto fatto da Todisco e dalla società, non mi rivedevo più in nessun progetto e preferii andarmene, insieme a Guarro, Onda e Cirillo. Col senno di poi rifarei mille volte la stessa cosa”.
PENSIERO A VENTRE – Uno dei punti di forza di questa Savoia vincente è il gruppo, Blasio lo ha appena affermato.
Il vostro costante pensiero a Mariano Ventre è l’esempio della compattezza?
“Si, tutti noi vogliamo bene a Mariano. Oltre ad essere un giocatore di categoria superiore, è un ragazzo d’oro, anzi colgo l’occasione di questa intervista per fargli un pubblico e sentito in bocca al lupo per l’intervento di ieri. Spero si rimetta al più presto e prima del termine del campionato possa tornare in campo per gioire con noi, sarebbe la ciliegina sulla torta di questa stagione”.
Parole sentite che dette da Blasio assumono un’importanza ancor maggiore, considerando che i due giocatori occupano lo stesso ruolo in campo, quindi ci sarebbe concorrenza.
“E’ chiaro che mi piacerebbe sempre giocare ma viene prima l’amicizia ed il legame che si è instaurato. Ci tengo a Mariano così come a Riccardo Castellano, sono il suo primo tifoso e sono stato felicissimo per la bella prestazione di domenica scorsa contro l’Albanova”.
(Rodolfo Nastro)