Da una vita a gestire arrivi e partenze in casa Volla dopo aver lasciato il campo da calciatore. Grandi soddisfazioni per quella che in fondo è una piccola ma bella realtà: tre Coppa Rea – l’ultima vinta al Giraud ai danni della Scafatese nel 2015 – ma anche altrettante finali play-out chiuse con clamorosi successi come quello della scorsa stagione ottenuto in trasferta a Mondragone, 2-3 con rigore vincente nei supplementari. Luigi Davino (nella foto), il diesse, è il deus ex machina di questa realtà che ha pochi virtuosi esempi in Campania: società solida, ambiente tranquillo, humus indispensabile per crescere giovani di belle speranze o “ricondizionare” atleti dal prestigioso passato e ormai in disarmo.
Sivero, ma anche Biancolino, Grieco e Alterio. Sono gli ultimi esempi della vostra linea societaria. Ce ne parla?
“Sivero, un ’99, è una mia personale scommessa. Lo scorso anno giocava ad Ischia e lo abbiamo seguito praticamente per l’intera stagione. E’ un ragazzo molto maturo, serio, a mio parere di grandi prospettive. E’ sul taccuino di numerosi i club di serie A che lo stanno monitorando, tra questi, Genoa e Juventus. Una bella soddisfazione. Alterio, Grieco e Biancolino sono scommesse di altro genere. Il tentativo è quello di sempre: metterci a disposizione di questi grandi giocatori per far rifiorire in loro quegli entusiasmi indispensabili affinchè in campo possano offrire quel contributo di esperienza e qualità che ancora pensiamo possano dare. Con Alterio, lontano da quattro anni dal nostro mondo, ci stiamo provando; idem con Biancolino che ha un futuro da allenatore; non così bene è andata con Grieco che non se l’è sentita di continuare l’avventura, ormai si occupa di altro”.
Perché questa “missione”?
“A Volla si può. Ci sono tutte le condizioni per poter avviare discorsi di questo genere, non ci sono pressioni di sorta e tutto può evolversi senza scosse né traumi”.
Intanto, i tabellini domenicali ci dicono che in appena nove giornate, dopo l’abbandono di Tarantino, in panca si sono alternati lei, Biancolino, Pascarella. Insomma chi è l’allenatore del Volla?
“La domanda mi permette di chiarire le molte inesattezze che girano sulla stampa. Il dopo Tarantino si chiama Raffaele Biancolino. Tuttavia, essendo il giocatore tesserato come tale, non può essere ufficializzato. Tutto qui”.
E il distacco di mister Tarantino come lo spiega?
“Si è trattato di motivi personali. Occorre però anche dire che, con l’avvento dell’avvocato Todisco, un po’ di turbolenze societarie ci sono state e questo può aver influito sulla decisione dell’allenatore che non si è sentito adeguatamente protetto dalla società”.
Vuole chiarire meglio questo aspetto?
“Diciamo che i matrimoni si fanno in due ma esistono anche i divorzi. E quello con Todisco è stato un divorzio lampo. Troppi impegni, troppe promesse non mantenute. Non poteva continuare così. E allora ognuno per la sua strada”.
Quattro punti nelle ultime sette gare. Crisi aperta?
“Assolutamente no. Siamo in linea con l’obiettivo salvezza e fuori dalla zona calda. In crisi è chi ha tre o quattro punti, certamente non chi ne ha dieci”.
Con il Portici, però, c’è stata un’evidente involuzione e lo 0-5 ne è la dimostrazione. O no?
“Domenica scorsa abbiamo perso con disonore anche se, vorrei ricordarlo, siamo una squadra che annovera in campo, sempre, un anno 2000, un ’99 e un ’98. Ci sta che si possa perdere, magari non così, ma è anche doveroso sottolineare che i nostri avversari hanno un budget mensile di 30 mila euro contro i nostri 7 mila, differenze che si vedono anche in campo. Se poi giochi pure a porte chiuse per i persistenti lavori al campo…”.
Cosa ci dobbiamo aspettare domenica al Giraud?
“Il Volla viene a Torre per fare una bella figura. E per questo, è importante anche la cornice di pubblico che galvanizza. Sarà un’ottima passerella per i nostri under ma anche per far comprendere che si può fare calcio, bene, anche come lo intendiamo noi. Del resto, i fatti parlano chiaro: mai scomparsi e da 30 anni sulla breccia senza retrocessioni.”
Cosa pensa del Savoia
“Un’ottima squadra che può andare molto lontano. Non sono queste le categorie per un club che vanta tradizioni e seguito come quello torrese”.
(Matteo Potenzieri)