Ciro Altea (nella foto) è soddisfatto, inorgoglito per tutto quanto ha rappresentato il match di questa mattina. Il presidente del Savoia ha vinto la sua partita, quella di far tornare vivo l’entusiasmo nella tifoseria. Una scommessa nata in un caldo pomeriggio di luglio, quando rilevò il club. Portare in trasferta oltre 600 persone non lo si vedeva dai tempi della D vinta, da oltre 3 anni. Altea ed il suo staff con il lavoro e la convinzione dei propri mezzi ci sono riusciti.
SAVOIA SUL MERCATO – Eppure il massimo dirigente del sodalizio torrese tiene i piedi per terra e non si lascia prendere dal momento per guardare avanti.
“Il pari è forse giusto, abbiamo giocato un grande secondo tempo, dobbiamo però fare i conti con la sfortuna e gli infortuni che ci hanno costretto a giocare rimaneggiati. A dicembre interverrò sul mercato per puntellare la squadra. Abbiamo bisogno di alternative importanti”.
VIVA LO SPORT – Elemento fondamentale nel pari contro l’Afragolese è stato il pubblico.
“Noi siamo il Savoia, oggi il 12^ in campo lo ha dimostrato. I tifosi sono davvero qualcosa di unico che non hanno nulla a che vedere con questa categoria. Li ammiro perché hanno dimostrato di tifare per la loro squadra e non contro gli avversari. Questo è un segno di maturità e civiltà che ho visto anche da parte opposta. Dico VIVA LO SPORT, perché stamattina hanno vinto tutti al di la del pareggio sul campo. Chi non ci segue sbaglia, noi stiamo facendo enormi sacrifici e questi vanno assistiti dall’intera comunità torrese”.
Bellissima la scena finale con le due squadre che sono andate a salutare le tifoserie avversarie, ricevendo applausi.
“Sono immagini da far vedere, una cartolina per il calcio di cui siamo stati protagonisti”.
LAVORI AL GIRAUD – Altea partendo dal tipo di infortuni cui sono soggetti i calciatori, tutti di carattere muscolare, anticipa.
“Non è una caso se i giocatori si fanno tutti male allo stesso modo. Il problema è il manto del Giraud, troppo duro, mai sistemato. Domani, a nostre spese, cominceremo un importante intervento per rimettere in sesto il terreno in sintetico”.
(Rodolfo Nastro)
