L’AVVERSARIO. Al Giraud arriva il Barano di Billone Monti Il tecnico condusse i bianchi di patron Pasquariello in serie D: “Fu un’annata memorabile”. Oggi siede sulla panchina degli isolani: “Affronteremo il Savoia arrabbiati per l’immeritata sconfitta casalinga contro il Portici”

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billone_montiDa giocatore con Ischia e Juve Stabia è stato acerrimo rivale del Savoia, da allenatore si è seduto sulla panchina torrese, lasciando Piazzale Gargiulo da vincente e imbattuto: Giuseppe Monti (nella foto), “Billone” per gli sportivi, attuale allenatore del neo promosso Barano, è il prossimo avversario dei bianchi.

DAL CAMPO ALLA PANCHINA – Ha raccolto più soddisfazioni da calciatore o da tecnico?

“Sono sensazioni diverse. Da allenatore ho vinto tre campionati ma sono stato contento anche quando ho guidato squadre alla salvezza tra mille ostacoli di tutti i generi. Significa che hai lavorato bene, hai trasmesso qualcosa di importante al gruppo che guidi e che ti segue perché si riconosce in te. Da atleta ho vissuto promozioni con Ischia, Giugliano e Juve Stabia. A livello individuale vuol dire raggiungere il traguardo svolgendo nel miglior modo possibile quello che ti viene chiesto, dunque nella piena consapevolezza di aver dato il massimo e che ciò è servito per vincere”.

L’ESPERIENZA A TORRE – Secondo di Ricciardi al Pianura e poi la chiamata a Torre Annunziata.

Ci racconti quella panchina.

L’ultima stagione da calciatore l’ho disputata a Giugliano, in C2, con Guglielmo (Ricciardi, ndr) in panchina. Un campionato travagliato per problemi fisici e che mi convinse a lasciare il calcio giocato. Quell’anno però, appresi tali e tanti insegnamenti da lui come mai in carriera e questa cosa mi agevolò. Evidentemente il mio impegno e la mia voglia di sapere fu apprezzata a tal punto che mi volle con sé a Pianura. Passato a Torre come responsabile tecnico, ritenne che fossi pronto anche per una piazza difficile come quella fors’anche memore dei miei trascorsi come atleta. E venni al Savoia”.

Un grande campionato con la ciliegina della promozione in serie D. Che ricordi ha di quell’avventura?

Funzionò tutto come doveva: società seria, gruppo unito; la giusta miscela per vincere. Persino agli allenamenti ci si divertiva ed era anche quella un’opportunità per stare insieme in grande concordia. Devo dire che fu un’annata memorabile”.

Ebbe a disposizione una rosa con molti ‘petali’ importanti. Ne citiamo qualcuno in particolare?

“Li rammento tutti e di tutti serbo un ottimo ricordo. Come dimenticare Ianniello, De Carolis, Italia, Riccardo, Cacace, tutta gente di qualità tecniche e morali di grande spessore”.

In serie D intanto, al suo posto si siede Urban. Come mai?

Purtroppo ci fu una vera e propria rivoluzione. Io avevo in animo di confermare gran parte del gruppo vincente in Eccellenza integrandolo con nuovi arrivi dalle determinate caratteristiche. Mi resi ben presto conto che le mie idee non collimavano con quelle della società e si arrivò al divorzio”.

L’AVVENTURA COL BARANOQuest’anno un’altra scommessa, la panchina del neo promosso Barano.

Dodici punti in sette partite. Appagati?

Direi proprio di si. Abbiamo incontrato tutte squadre impegnate per obiettivi d’alta classifica con rose complete e qualitative in tutti i reparti. Nonostante tutto, ci siamo ben disimpegnati. Un rammarico però, c’è: affronteremo quelle che oggi sono sulla carta più abbordabili dopo il calciomercato, quando saranno corse ai ripari!”.

In trasferta, non siete irresistibili: appena due gol fatti contro ben dieci subiti in sole tre partite.

“Diciamo che pesa molto la dèbacle con l’Afragolese (6-0, ndr). Una trasferta affrontata con una rosa ristretta, con molti giocatori over nemmeno convocati e per giunta in dieci uomini per quasi tutto il secondo tempo. Questo non per sminuire i rossoblu che anzi mi hanno destato un’ottima impressione. A Procida invece, dopo lo zero a zero della prima frazione, al primo gol ci siamo disuniti. Molto meglio con l’Albanova, vittoria a parte”.

A proposito delle big, che idea si è fatta?

Afragolese e Portici sono sullo stesso piano e anche il Casalnuovo ha buone carte da giocare. Direi che ognuna ha particolari caratteristiche che la differenziano dall’altra: chi ha più tecnica, chi più fisicità…”.

Per solo un mese, a cavallo tra Luglio ed Agosto, il Barano ha aggregato un ex del Savoia, il giovane Christian Bosso. Quali sono stati i motivi del suo mancato ingaggio?

“Il ragazzo era stato preceduto da buone referenze tuttavia aveva caratteristiche diverse dall’attaccante che cercavo io e allora abbiamo preferito disimpegnarci anche perché, per un ’97 come lui, fare panchina gli avrebbe solo nuociuto.”

RITORNO AL GIRAUD – Domenica Monti è atteso al ritorno al Giraud, stavolta da avversario.

Affronterete un Savoia arrabbiato per aver perso la testa della classifica.  Come l’affronterete?

“In verità, siamo arrabbiati anche noi per l’immeritata sconfitta casalinga con il Portici. E’ vero che avanti abbiamo fatto poco per vincere ma è anche vero che non meritavamo la sconfitta per due episodi negativi come il rigore del due a zero che definire regalato è dire poco. Con il Savoia giocheremo come sappiamo fare, ben consapevoli che la squadra di Fabiano lotta per vincere il campionato”.

(Matteo Potenzieri)





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