Il primo vero test match di stagione è alle porte. Domenica pomeriggio, ore 15.30, al Giraud sarà di scena l’Isola di Procida che dista soli tre punti dalla coppia capolista Savoia-Afragolese. Gli isolani hanno costruito una compagine importante, con nomi di spicco, tra i quali emergono gli ex Alfredo Cariello e Luigi Rinaldi (nella foto). E’ con loro che andiamo ad aprire la lunga galleria di ex, noti e meno noti, dalle carriere importanti e non, che questo campionato ci regalerà. Parliamo di calcio mettendo alle spalle le parole al veleno del presidente Romano dopo l’eliminazione in Coppa.
CARIELLO – Cominciamo da Cariello…
Esordio in serie A e subito gol alla Juventus con la sua matricola Ascoli. Una giornata memorabile. Ce la racconta?
“Come potrei dimenticarla. Era il 18 settembre 2005, sono quasi fuori rosa, praticamente sul mercato, quando accade l’impensabile: mister Giampaolo evidentemente ha valutato come molto positivo il lavoro svolto in settimana e con grande naturalezza mi dice: “Domenica sei in marcatura su Nedved”. Grande stupore da parte mia ma anche convinzione di poter svolgere bene l’incarico. E se poi vado a segnare anche il gol del momentaneo pari, si capisce bene perché è un giorno scolpito nella mia memoria”.
In quella stagione colleziona ben ventidue presenze con due reti all’attivo. Nonostante una bella carriera si aspettava forse di più?
“Ho sempre patito per malanni muscolari. Le mie stagioni sono sempre durate almeno tre mesi meno degli altri, dunque…”.
Savoia-Palermo 5-1, suo il quinto gol. La più bella partita di una stagione finita male.
“Stadio stracolmo e partita molto intensa e combattuta. Noi l’avevamo preparata benissimo anche perché caricati dall’astio tra il gruppo degli ex palermitani e Morgia nei confronti del club rosanero. Ho fatto pure gol, cosa pretendere di più? Di quel match poi, ho anche un ricordo da ridere: in tv, la sera, mi sono accorto che mio cugino praticamente mi affiancava correndo in tribuna quando mi sono involato verso la porta siciliana. Ancora oggi sorridiamo a quella scena. Del campionato che dire? Personalmente mi ha rilanciato anche perché ho avuto la possibilità di giocare con continuità. Nel complesso però, credo che quella squadra potesse fare molto di più”.
In generale che esperienza ha vissuto a Torre Annunziata?
“Ho splendidi ricordi e momenti da raccontare ai bambini. E poi la gente mi voleva bene e questo per un calciatore è un’arma in più”.
L’Isola di Procida è la sua realtà attuale. Una squadra ambiziosa.
“Abbiamo un’ottima rosa con giocatori di categoria e qualcuno anche di serie superiore. A mio parere ci penalizza il fatto di non essere sulla terraferma. Il continuo via vai alla lunga potrebbe non giovarci”.
Avete già incontrato l’Afragolese. Che idea si è fatto di una delle big del girone?
“Ho visto quella partita dalla tribuna. E’ una squadra tosta, non rischia niente più del dovuto. Contro di noi non hanno mai provato a giocare la palla preferendo il lancio lungo verso gli attaccanti. E se disponi di gente come Carotenuto… Noi poi, non abbiamo fatto niente per provare a vincere e siamo stati puniti da due episodi. E’ il Portici invece che mi ha destato una buona impressione. E’ squadra di qualità e molti elementi giocano insieme da diverso tempo. Può essere una sorpresa”.
La sfida del Giraud può già essere decisiva?
“Ecco, quando sento parlare del Savoia e del Giraud mi emoziono. Tra l’altro incontrerò un mio vecchio compagno di squadra al Campobasso, Sasà Sibilli. No, non può essere decisiva una partita del sesto turno di campionato. E’ partita importante, questo si, ma più che altro perché ci farà capire che squadra siamo”.
A proposito, sarà dell’incontro?
“Lo voglio con tutto me stesso ma devo fare i conti con il solito problema ai muscoli. Spero ardentemente di esserci, anche se solo per pochi minuti”,
RINALDI – …Continuiamo con Rinaldi
Debutto in B con il Genoa a soli diciassette anni e gol al Cosenza.
“Effettivamente, esordire giovanissimo e segnare al “Ferraris” davanti ad un pubblico importante, regala una sensazione bellissima”.
Sente di essere in credito con il calcio?
“Potevo certamente fare di più. Diciamo che non ho saputo sfruttare le giuste occasioni e anche un po’ per il mio carattere piuttosto aggressivo che alla lunga mi ha frenato”.
Lo scorso anno al Savoia lei è stato protagonista – con Guarro – di una situazione tragicomica: licenziato e riassunto in tre giorni. Cosa è successo?
“E’ stata una circostanza che mi ha molto amareggiato. Subito dopo la sconfitta di Caivano, il presidente mi chiama per dirmi che da quel momento non ero più un giocatore del Savoia. Ma, a parte il malo modo in cui sono stato allontanato, me ne hanno dette di tutti i colori, finanche che mi sarei venduto la partita. Roba da non credersi! La situazione è poi rientrata anche per l’intervento dello stesso Guarro che – tra l’altro – aveva avuto anche un confronto con la tifoseria. E’ stato comunque un vero peccato perché ritengo che la squadra fosse competitiva”.
Proseguendo nella farsa, siete passati dagli iniziali entusiasmi del Giraud al silenzio di Cercola.
“E questo è stato un altro problema. A parte il pessimo stato del campo di gioco, ci è mancato molto il pubblico; una perdita davvero importante in quanto ritengo che, nonostante tutto, si poteva arrivare almeno ai play-off”.
Che campionato si aspetta?
“Ci sono un buon numero di squadre molto attrezzate e competitive. Sarà un campionato combattuto sino alla fine”.
(Matteo Potenzieri)