Tra due giorni il Savoia tornerà al comunale di Curti che lo scorso anno diede il primo dispiacere in campionato alla squadra diretta da Teore Grimaldi. Oggi i numeri dicono che i bianchi sono in forma e la trasferta in terra casertana sarà affrontata con il piglio di chi deve continuare a veleggiare in vetta.
DI BENEDETTO – Lo scorso anno sulla panchina giallorossa c’era Santonastaso, poi a febbraio arrivò Di Benedetto (nella foto), tutt’oggi in panchina. Lo abbiamo intervistato tra rosa da completare e ciclo terribile. Siamo fortunati. Dopo i vari La Peccerella, Sarnataro e Durazzo, ecco un altro “Signore” in tutti i sensi di cui può vantarsi l’Eccellenza campana: Nando Di Benedetto, allenatore dell’Hermes Casagiove. Cordiale, disponibile, arguto, meriterebbe ben più delle poche righe che gli dedichiamo, complice anche una linea telefonica “ballerina”.
La sua carriera da calciatore.
“Marcianise, Gladiator, Giugliano e Pomigliano in serie D, Caivanese, Sarnese e Angri tra le altre, in Eccellenza”.
Al di là di una esperienza come secondo di Porta a Giugliano, non ha mai tentato il grande salto. Perché?
“Per fare calcio a certi livelli, soprattutto in Campania, bisogna scendere a compromessi per me inaccettabili. Preferisco allora solo divertirmi e svolgere al meglio la mia professione di docente”.
L’HERMES – Veniamo al suo Casagiove. Nemmeno una settimana fa avete aggregato alla rosa tre calciatori. Siete completi o manca ancora qualcosa?
“Siamo tuttora in fase di costruzione ma in linea con le esigenze della società. Abbiamo messo su una squadra giovane potendo disporre di un budget limitato. Cercheremo tuttavia di fare del nostro meglio e raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissi: la terza salvezza consecutiva.”
TANTI GOL AL PASSIVO – Viaggiate con una media di tre reti subìte a partita, decisamente troppo anche per una squadra che ambisce alla permanenza in categoria.
“Allenando ragazzi piuttosto giovani occorre dargli tempo per crescere. In pratica investiamo sul loro futuro ed è chiaro che se cadi in ingenuità a questi livelli, nella maggior parte dei casi paghi immediatamente pegno. Devo dire però che è proprio dagli episodi negativi che si traggono i migliori insegnamenti che ci aiutano a valutare i ragazzi”.
INIZIO TERRIBILE – Avete incontrato Afragolese e Portici, due compagini pronosticate come sicure protagoniste del torneo. Quale l’ha più impressionata?
“Premesso che si parla di due squadre complete in tutti i reparti e dotate di molte individualità, l’Afragolese è apparsa molto concreta e una volta ritenuto di aver risolto la partita è parsa paga e si è praticamente fermata. Il Portici invece, mi è sembrato più determinato, rabbioso e con la ferma volontà di perseguire il risultato giocando fino al novantesimo con la stessa tenacia dei primi minuti. Opto per quest’ultima”.
Sabato le tocca il Savoia, terzo cliente scomodo di un ciclo terribile.
“Anche il Savoia è dotato di grosse potenzialità. Il nostro obiettivo sarà quello di limitarle arginandoli meglio possibile. Spero che i ragazzi sappiano mantenere la calma nei molti momenti difficili che certamente vivremo nel corso della gara: sarà questa, per noi, la chiave di volta per una partita positiva”.
Stiamo per chiudere ringraziando il tecnico per la cortesia, quando ci chiede di inviare un messaggio tramite SoloSavoia.it.
“Colgo l’occasione per inviare un caloroso saluto a Sasà Sibilli e Ferdinando Castaldo, due miei allievi. Il primo a Marcianise dove ha praticamente iniziato la sua splendida carriera, il secondo a Giugliano”.
Detto fatto, mister.
(Matteo Potenzieri)