Mister Fabiano centra la terza vittoria consecutiva su altrettante gare di campionato. E’ ovviamente soddisfatto, consapevole che i tre punti sono stati ottenuti al termine di una partita a dir poco complicata.
“Su questi campi sarà un inferno per chiunque, la Mariglianese ha fatto una grande partita, siamo stati bravi sul piano della cattiveria e della determinazione. Non dimentichiamoci che loro hanno in rosa gente importante come G. Romano che ha sempre fatto la D, resto sempre della convinzione che i campionati si vincono contro le piccole”.
OUT DE ROSA, BENE TULIMIERI – Fabiano analizza i due tempi.
“Nella prima frazione abbiamo palleggiato bene ma siamo stati troppo lenti; nella invece ripresa siamo scesi in campo con la voglia di vincere la partita e ci siamo riusciti”.
Il tecnico è stato costretto a sostituire De Rosa dopo appena otto minuti, una defezione importante.
“L’infortunio di Claudio è stata una mazzata, è un ragazzo intelligente, non avrebbe mai giocato se avesse sentito fastidio, io l’ho visto bene e così l’ho mandato in campo”.
Poi dal cilindro il tecnico ha estratto Tulimieri.
“Kevin ha fatto un grande esordio, sapevo quello che ci poteva dare, salta l’uomo, prende punizioni ed ha anche un bel tiro. Pensate che ieri non voleva neanche sedere in panchina perché si allena da poco con noi, l’ho voluto con me ed è andata per il meglio”.
COPPA ITALIA – Mercoledì Savoia nuovamente in campo contro la Puteolana al ‘Conte’ di Pozzuoli (ore 15.30) per l’andata dei sedicesimi del trofeo tricolore.
“Adesso godiamoci questa vittoria, da domani penseremo alla Puteolana. Andremo a Pozzuoli con la stessa mentalità di oggi e con il piglio della grande squadra pur rispettando l’avversario”.
AFRAGOLESE UN PASSO AVANTI – Per la prima volta Fabiano si sbilancia sulla squadra favorita.
“L’Afragolese è una grande squadra con alle spalle una società di spessore, sono partiti in tempo e sono un passo avanti a tutti. Noi siamo partiti un mese dopo ma vogliamo ridurre quanto prima questo gap, occhio comunque a Portici e Procida”.
(Giovanni Caracciolo)