L’AVVERSARIO. Papa: “Col Savoia servirà la gara perfetta” Il tecnico della Mariglianese racconta la sua lunga esperienza col club nolano. Un passato nell’Avellino e la convocazione nella nazionale U16 di Tardelli. La possibilità di allenare il Savoia stroncata dal no di Altea

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aldo_papa_mariglianeseAldo Papa (nella foto), tecnico della Mariglianese, prossimo avversario dei bianchi, ci illustra il match di domenica, i suoi incroci con il Savoia e una carriera non spiccata per un grave infortunio.

LA ‘SUA’ MARIGLIANESE – In un calcio frenetico come quello attuale, dove conta solamente il risultato e l’allenatore è perennemente sotto esame, Aldo Papa e la Mariglianese, la “sua” Mariglianese sarebbe meglio dire, rappresentano una vera e propria rarità: otto anni otto di unione indissolubile e tanti successi.

“Mi sono accomodato sulla panchina dell’allora Marilius, chiamato dagli amici Abete ed Esposito (presidente e direttore sportivo anche dell’attuale Mariglianese, ndr) che mi chiesero di dare una mano. Praticamente da allora non ho più lasciato il club. Insieme abbiamo ottenuto il passaggio dalla I categoria, tre anni in Promozione (il primo uscendo indenni dal Giraud, unica squadra del girone, con un 1-1 contro l’Atletico di Pasquale Vitter), con due finali play-off perse (battuti dal Pompei e dal San Vito Positano, ndr) e lo storico traguardo dell’Eccellenza al terzo tentativo; da tre anni a questa parte poi, tutte salvezze senza patemi”.     

IL VOLO NON SPICCATO – Nel suo passato c’è l’Avellino e Marco Tardelli. Ne vogliamo parlare?

“Con gli irpini ho fatto tutta la trafila dalle giovanili sino alla prima squadra, con la bella soddisfazione della convocazione in Nazionale Under 16 da parte dell’allora C.T. Tardelli. Purtroppo, un infortunio ai legamenti del ginocchio ha pesantemente condizionato la carriera per cui, dopo l’esordio in C, mi sono dovuto fermare.”

Come vive un ragazzo che vede in pratica ed improvvisamente compromessa una probabile luminosa carriera?

“Certo non benissimo. Si pensi che insieme a Vincenzo Montella – di cui sono molto amico – e Vincenzo Riccio, fummo chiamati dall’Empoli per un provino. Da lì praticamente è partita la bella carriera di ambedue. Un treno importante su cui io non sono salito per gli infortuni che mi hanno afflitto. Non mi sono arreso, però. La passione ha prevalso su tutto, mi ha impedito di mollare e mi sono preso le mie soddisfazioni in giro per la Campania, tra serie C e dilettanti”.

Dove ha maturato l’esperienza più bella?

“Ho militato in piazze importanti come Nola, Durazzano, Ariano, Solofra, tutte parentesi positive da cui ho tratto il meglio come atleta riuscendo anche a stabilire sin da subito un gran feeling con la gente”.

CONTATTO SAVOIA – Papa avrebbe potuto incrociare il suo destino con quello dei bianchi.

Ci racconta del contatto con il Savoia?

“Con le giovanili dell’Avellino, praticamente ogni giovedì, venivamo al Giraud per la partitella contro la squadra di De Canio. Marasco, che allora giocava con i biancoverdi, me ne parlava molto bene e una trattativa fu effettivamente avviata per il mio passaggio tra i torresi. Tutto poi sfumò nelle more di un avvicendamento societario (quello tra Salvatore e i fratelli Moxedano, ndr)”.

Il suo curriculum da allenatore.

“Ho cominciato subentrando ad Ambrosino sulla panchina della Sarnese, poi una breve esperienze con la Virtus Fredane poi scomparsa e quindi a Marigliano”.

IL RIFIUTO DI ALTEA – Papa ci racconta il no di Altea a fargli guidare il Savoia quest’estate.

“Ho un lavoro e gestisco una scuola calcio. Probabilmente questo frena i miei possibili interlocutori che ritengono non possa trasferirmi altrove. Non è così. Se mi si prospettasse una buona offerta sarei prontissimo a valutarla. E questo l’ho chiarito anche in estate con il presidente del Savoia, Altea, mariglianese doc, che non mi ha ritenuto candidabile a guidare i bianchi proprio perché pensava fossi impossibilitato a trasferirmi altrove”.

IL CAMPIONATO – Il vostro torneo è cominciato male. Come lo spiega?

Con l’Albanova abbiamo sbagliato tutto. Novanta minuti all’attacco e puniti da un solo episodio sfortunato. Con il Portici la sconfitta ci poteva stare ma per buoni settanta minuti siamo stati in partita e questo mi conforta”.

Domenica vi tocca il Savoia. Come l’affronterete?

“Non nascondo che, dopo due sconfitte e dirigendo una squadra molto giovane, la nostra media-età è sotto i 22 anni, il morale non sia alle stelle. Contro il Savoia è chiaro che occorre la partita perfetta. Ci proveremo”.

Le sue favorite per la vittoria finale e le ambizioni della Mariglianese

Portici, Savoia, Afragolese, Casalnuovo e Procida con le prime tre una spanna al di sopra. Per quanto ci riguarda, nonostante un torneo che ritengo difficile, una tranquilla salvezza dovrebbe essere alla portata”.            

(Matteo Potenzieri)





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