Il Savoia e il ‘fattaccio’ delle nuove divise si è trasformato in un vero e proprio boomerang per il presidente Ciro Altea che si è completamente ‘incartato’ con il comunicato stampa di ieri pomeriggio, evidenziando di non riuscire a gestire come ci si attende le ovvie pressioni di una piazza esigente ed ambiziosa come quella di Torre Annunziata. La notizia oggetto del comunicato era quella di annunciare ai tifosi di aver deciso di far cambiare la prima maglia (Altea smentisce di fatto se stesso visto che poche ore prima aveva rilasciato al nostro collega Matteo Potenzieri dichiarazioni diametralmente opposte), eppure nei diversi punti della nota stampa si è cercato in maniera populista il consenso del proprio operato, si è partiti dalle promesse già fatte, dall’impegno di solidità economica ed organizzativa, fino a tentare di creare confusione e sospetto nei confronti degli organi di informazione. I supposti ‘pettegolezzi che… mirano a destabilizzare i buoni propositi del club…’ non si comprende da dove possano trarre fondamento. Non sono certo i media ad aver annunciato e poi annullato il ritiro, oppure aver annunciato ed annullato l’amichevole con l’Ebolitana. Ricordiamo inoltre al signor Altea di essere venuti a conoscenza dell’amichevole contro la Sibilla Bacoli soltanto da una nota della società flegrea. Tutte incongruenze che non potevano non emergere nel rispetto del nostro lavoro e della corretta informazione offerta ai lettori quotidianamente. Voler intervenire anche sulla presunta ‘intempestività’ della pubblicazione delle foto delle maglie risulta essere un’ingerenza quanto mai fuori luogo. A questo punto una domanda sorge spontanea: se il nostro sito non avesse pubblicato la foto delle divise che ha poi dato seguito alle civili e democratiche critiche dei tifosi, oggi il Savoia avrebbe deciso di modificare la prima maglia? E’ una questione di appartenenza al territorio, di una tradizione che si tramanda da generazioni, di una passione rappresentata da quella maglia bianca che per il popolo torrese non è semplicemente una squadra di calcio. E lo stesso dicasi per gli organi di informazione che hanno raccontato del Savoia dalla B alla Promozione con eguale professionalità, indipendentemente dalla categoria, con coerenza e nel rispetto della Piazza e del glorioso vessillo biancoscudato. Questa è pluralità, non ‘appiattimento’ di informazione.
L’unica affermazione che ci sentiamo di condividere è quella relativa alla volontà di vincere il campionato perché così dovrà essere, altre brutte figure nessuno ne vuol fare.
(Redazione)