ESPERIENZA, CLASSE E FANTASIA. Sibilli, 40 anni e non sentirli Lo ha voluto fortemente mister Fabiano che ai tempi della Turris l’ha ‘inventato’ allenatore in campo. L’ex Stabia è chiaro: “Saremo la squadra da battere. Il Giraud vedrà cosa sono capace di dare ancora”

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sibilli2Esperienza, classe e fantasia. Si potrebbe presentare così Salvatore Sibilli (nella foto), neo acquisto del Savoia. Un passato di grande spessore tra D e C con Juve Stabia, Turris, Aversa Normanna, Pomigliano, Sorrento e Campobasso. Nasce attaccante ma intorno ai 35 anni è proprio l’attuale mister del Savoia, Fabiano ai tempi della Turris ad utilizzarlo davanti alla difesa. Da allora Sibilli assume il ruolo di regista, di tattico della squadra. Di questo e non solo l’ex Stabia si è raccontato a SoloSavoia.it .

BATTITO TORRESE – Da sempre Sibilli è stato un temuto e rispettato rivale dei bianchi. Ai tempi delle ‘epiche’ sfide di C contro la Juve Staia, il nuovo acquisto dei bianchi incuteva sempre un particolare timore.

Eppure il suo pensiero era spesso rivolto proprio ai torresi.

“Vi confesso che non vedevo l’ora di firmare per il Savoia. Ogni volta che lo affrontavo mi venivano i brividi a vedere il pubblico del Giraud. Quello stadio emette un battito unico, si vede che incarna la passione di un’intera città. Vi assicuro che erano sensazioni che ogni giocatore vorrebbe vivere. Finalmente per me si avvera questo sogno. Da tempo aspettavo la chiamata del Savoia, adesso è arrivata. Come dire: meglio tardi che mai”.

Sibilli segue il Savoia da anni.

“Ho seguito dagli spalti il Savoia in Eccellenza, in D ed in Lega Pro. Ed ogni volta che mi sedevo pensavo a quanto sarebbe stato bello essere in campo con la maglia bianca. Non a caso quando ieri Nino Guarro, mio grande amico con il quale ho vinto il campionato di D a Castellammare, ha saputo che ero stato contattato dal Savoia, mi ha subito detto di correre a Torre perché qui c’è da far tornare la squadra nel calcio che conta. Per me che gioco sempre per vincere è stata musica”.

IL PUPILLO DI FABIANO – A volerlo al Savoia è stato l’allenatore Fabiano che in lui avrà una sorta di allenatore in campo, un tattico nato che metterà la sua esperienza a disposizione dei compagni.

“Mi fa piacere che il mister abbia pensato a me. E’ stato proprio lui ai tempi della Turris a volermi piazzare davanti alla difesa. Mi sono trovato subito a mio agio”.

OBIETTIVO FINALE – A Sibilli piace vincere, qui è venuto per questo.

La società sta costruendo una squadra importante. Il nostro obiettivo sarà vincere subito il campionato. Non sarà facile perchè saremo la squadra da battere. Ognuno cercherà di fare bella figura contro il Savoia e raddoppierà gli sforzi ma noi dovremo essere bravi e cinici nello stoppare qualsiasi velleità contraria”.

LA SFIDA DELL’ETA’ – Con Sibilli siamo chiari. Della sua classe e bravura nessun dubbio ma è evidente che più di una perplessità susciti la sua età: 40 anni.

Sarà un limite? Ci potrebbero essere problemi?

“Mi fa piacere che mi abbiate rivolto in maniera schietta questa domanda. Al posto vostro e dei tifosi avrei fatto lo stesso. Ma questo mi dà l’occasione per puntualizzare la mia situazione”.

Sibilli è chiarissimo.

Sto bene fisicamente, non ho nessun problema, l’anno scorso sono stato fermo per motivi personali, ma ho continuato ad allenarmi. Sto attento all’alimentazione ed al regime di vita. Sono uno sportivo ed amo questo mestiere. Ecco il mio segreto: sono innamorato del calcio e quando scendo in campo è come fosse sempre la prima volta”.

Per Salvatore quella dell’età è una sfida da vincere.

Farò ricredere tutti coloro che hanno dubbi sulla mia tenuta. D’altronde non avrei mai potuto accettare Torre Annunziata per scendere con la gloriosa casacca bianca in campo se non me la fossi sentita. Non ho intenzione di fare brutte figure ed essere fischiato. Vedranno tutti chi è Sasà Sibilli. Non vedo l’ora di cominciare. Ho tanto da dimostrare e me la sento. Se non fosse stato così avrei appeso le scarpe al chiodo o sarei andato a svernare in una squadra non con il nome Savoia, questa è una questione di rispetto e correttezza”.

(Rodolfo Nastro)





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