E’ fatta: Claudio De Rosa (nella foto) è ufficialmente un calciatore del Savoia. Poco fa l’ultimo passaggio burocratico, quello della firma sulla lista di trasferimento, poi il nullaosta. A riportare il fantasista a rivestire la casacca bianca un doppio ordine di motivazioni. Da un lato la forte volontà del giocatore, dall’altro le convincenti parole del presidente Altea. Il neo acquisto concede a SoloSavoia.it la prima intervista di questa sua nuova ed importante pagina di una carriera costellata da tante soddisfazioni, da colpi di genio ma anche dalla cocente delusione dell’addio alla Cavese,.
UNA COCENTE DELUSIONE - Partiamo proprio dal recente passato, dall’addio ai metelliani.
“Non avrei mai immaginato di lasciare quella maglia. Era mia intenzione chiudere la carriera a Cava de’ Tirreni, invece non è stato così e confesso che la delusione e l’amarezza mi hanno pervaso per alcuni giorni. Da qui la lettera aperta ai tifosi”.
Poi?
“Ho deciso di continuare, la vita va avanti, non potevo fermarmi, convinto di poter ancora dare qualcosa, così mi sono rimesso in gioco ed a dire il vero le chiamate non sono mancate”.
IL SAVOIA NEL DESTINO – L’Ebolitana ha cercato intensamente di aggiudicarsi il calciatore ma alla fine ha prevalso la scelta del cuore.
“Credo fosse nel destino tornare a Torre Annunziata, era la conclusione più logica perché dopo Cava, squadra della mia città e per la quale faccio il tifo da sempre, nel mio cuore c’è sempre stato il Savoia. Così nonostante l’Ebolitana premesse tanto, non ci ho pensato due volte ed ho scelto i bianchi”.
GRAZIE TORRE – Le tifoserie di Cavese e Savoia sono da sempre rivali. Eppure De Rosa è tra i pochi, se non l’unico, ad essere stato sempre rispettato ed osannato da entrambe pur giocando con la maglia dei ‘nemici’.
Claudio ricorda un episodio dell’ultima sfida al Giraud, campionato di D 2013/14 quello della Promozione, conclusosi con il successo dei bianchi per 2-1.
“In quel sentitissimo derby i tifosi del Savoia mi dedicarono uno striscione e mi fecero cori di sostengo. Un’emozione unica, bellissima. Negli spogliatoi dissi ai compagni di squadra che il mio rapporto con Torre Annunziata va al di là del calcio. Qui ho amici e dedicarmi tanto affetto è stato qualcosa di unico che non dimenticherò mai. Per questo non mi stancherò mai di dire: Grazie Torre”.
LE PAROLE DI ALTEA – Dalla parte emozionale fatta del rapporto unico tra De Rosa ed i tifosi torresi, passiamo a quella ‘professionale’ riguardante l’incontro con il presidente Altea.
“Confesso che l’altro elemento oltre i tifosi che mi ha convinto a tornare sono state le parole del presidente. Quando l’ho incontrato con il direttore Ferraro e gli altri soci mi ha detto ‘Claudio vogliamo ripartire da te’. Una frase che mi ha davvero colpito perché mentre ad Eboli avrei chiuso una squadra già formata qui mi è stato detto che la ripartenza sarei stato io. Una bella responsabilità che ho accettato come una nuova sfida. Credo nel progetto del presidente”.
L’OBIETTIVO – Il presidente nella conferenza di presentazione ha dichiarato di voler vincere il campionato.
De Rosa non si tira indietro.
“Una piazza storica e gloriosa come Torre non può non aspirare a vincere, per di più se si è in Eccellenza. In pratica l’anno scorso si è stati fermi, quindi collego quest’anno al dopo fallimento. Per questo motivo la determinazione a vincere è ancora più forte. Il nostro obiettivo è ricreare entusiasmo tra la gente per riportarla in massa allo stadio”.
UN GRUPPO DI AMICI – Uno dei segreti del successo delle squadre risiede nel gruppo, nella compattezza.
Di questa vera e propria arma in più De Rosa è certo che il Savoia ne farà tesoro.
“E’ vero che partiamo in ritardo sulla costruzione della squadra ma i primi giocatori ad essere arrivati si conoscono da tempo. Tra me, Nino Guarro e Checco Gallo c’è un’amicizia che va al di là del campo. Ci siamo sentiti in questo periodo e diciamo che abbiamo portato avanti il nostro arrivo qui quasi in contemporanea. Partiremo da un grande spogliatoio vero segreto per vincere”.
L’ultimo pensiero è per mister Fabiano.
“L’ho conosciuto qualche giorno fa e mi ha fatto un’ottima impressione. Lui come me crede nel lavoro e per questo la sintonia è stata immediata”.
(Rodolfo Nastro)