La storia recente del Savoia continua a tenere banco, la società fallita lo scorso anno fa ancora parlare di se per la situazione debitoria emersa e per il logo ‘A.C. Savoia 1908’ su cui c’è curiosità ed interesse. Per chiarire alcuni elementi ‘spinosi’ abbiamo raggiunto telefonicamente il dottor Vincenzo Cascone, curatore del fallimento dell’A.C. Savoia 1908, che ha chiarito la procedura concorsuale cui è sottoposta la società torrese dallo scorso maggio, evidenziando l’effettiva massa debitoria rappresentata unicamente dagli onerosissimi contratti fatti firmare ai calciatori nell’estate del 2014, e lo stato dei fatti relativo all’acquisizione dello storico logo.
IL LOGO – “Abbiamo completato l’insinuazione al passivo, mi auguro che dalla prossima settimana, su autorizzazione del giudice, si possa avviare l’iter completo della procedura”.
Esordisce così un disponibilissimo dott. Cascone che quando ci presentiamo ammette.
“Di calcio me ne intendo poco ma è chiaro che la vostra telefonata abbia come fine il Savoia. Sono a disposizione”.
Tra i cespiti attivi c’è il marchio ‘A.C. Savoia 1908’. A che punto siamo?
“Avevo ricevuto una richiesta di acquisto ma all’atto dell’udienza nessuno si è presentato, pertanto mi è stato chiesto di ripetere una nuova udienza per un’ulteriore asta”.
Quando ci sarà?
“Mi auguro che il giudice mi autorizzi al più presto così che entro un paio di mesi possa fissarsi una nuova asta”.
Quale sarà il prezzo base?
“Trattandosi di un bene immateriale credo che il prezzo resti fissato a 7.500 più Iva”.
I DEBITI – Passiamo al passivo. Cosa ha trovato della precedente gestione?
“Difatti la quasi totale assenza di debiti verso fornitori, non ci sono esposizioni con alberghi, concessionari ed altri privati, in quel senso tutto è stato onorato, la gran massa è costituita dall’insinuazione al passivo di calciatori e tesserati per complessivi 2 milioni di euro”.
In parte i calciatori sono stati soddisfatti con l’escussione della fidejussione?
“E’ una situazione della quale non sono a diretta conoscenza perché è praticamente impossibile parlare con la F.I.G.C., quindi non ho contezza se e quanto sia stato corrisposto ai calciatori”.
(Matteo Potenzieri)