Quante speranze, quante strade da percorrere. Il futuro del Savoia è legato alle voci che in questo periodo si stanno susseguendo a ritmo ‘impressionante’. Sfogliando la margherita delle possibilità si incrociano nomi nuovi, vecchi ed altri legati al recentissimo passato della gestione Todisco. Al momento però nulla è certo, nulla è concluso. E come spesso capita i nomi che escono sono quelli poi che costituiscono lo specchietto delle allodole per chi realmente vuol concretizzare qualcosa. Lavorare in silenzio e sotto traccia in un ambiente così scosso è certamente molto meglio che uscire su giornali o siti o farsi pubblicizzare sui social. SoloSavoia.it ha sondato le diverse possibilità ascoltando i diretti interessati per offrire, come sempre, il quadro più realistico possibile di una situazione in continua evoluzione.
IL TITOLO DELL’OP – Cominciamo dalla cordata che fa capo agli attuali dirigenti del Vico Equense, squadra che milita nel campionato di Prima Categoria. Dopo le nostre indiscrezioni della scorsa settimana, i contatti tra i costieri e Todisco si sono intensificati. L’avvocato napoletano si è sentito più volte telefonicamente con i possibili acquirenti e sabato, in occasione di Gladiator-Ponticelli, un suo uomo di fiducia ha consegnato i primi ‘conti’ ai vicani per verificare l’effettiva situazione; a questi dovrebbe far seguito la consegna di ulteriori dettagli relativi ad emissioni di fatture e pagamenti di tasse. Questa accelerata sarebbe legata al fatto che Todisco, diversamente da quanto voleva fare in un primo momento, anche a seguito dalla ‘fuga’ dal carro dei vari Arpaia, Amata, Mascitelli ed amici, ha deciso di ‘disfarsi’ dell’O.P. a stagione in corso. Il campionato di Eccellenza sarebbe concluso al Massaquano, poi, a fine stagione, si tirerebbero le somme.
TITOLO DI ‘D’ – Quella del gruppo vicano è l’unica trattativa che si sta portando avanti con Todisco. A Torre, invece, si vorrebbe acquisire direttamente un titolo di ‘D’ ma la cosa non è per nulla facile. In primis dovrebbe essere un titolo di una squadra militante nella provincia di Napoli e, tra le alternative, sono solo due le compagini potenzialmente interessate: Pomigliano e Gragnano. I vesuviani, dopo qualche mese di forti dubbi, avrebbero trovato la quadra e sembra siano intenzionati a continuare a far calcio in D senza cedere il titolo, solo per ragioni logistiche si stava valutando l’ipotesi Afragola. A Gragnano, invece, dopo la delusione e le preoccupazioni per la squalifica del campo fino a dicembre, con un rilevante danno economico per la società, imprenditori locali si sono stretti in un accordo per far restare il calcio nella città della pasta. A questo punto bisognerà dunque attendere l’estate per capire se qualcuno sia pronto a cedere il titolo ma allora tutto diventa più rischioso. L’unico titolo di ‘D’ vicino ad essere ceduto è quello del Marcianise (su cui ha puntato gli occhi proprio Todisco!) ma è in provincia di Caserta quindi soluzione non percorribile.
IMMOBILE – Tra le indiscrezioni che quotidianamente emergono, una vedrebbe l’interessamento della famiglia Immobile. Abbiamo ascoltato Antonio (nella foto), padre dell’attaccante granata Ciro, che afferma.
“Sto percorrendo diverse strade, approfittando delle mie conoscenze nel mondo del calcio, per verificare se c’è la possibilità che qualcuno sia interessato al Savoia. Lo sto facendo da tifoso non certo da imprenditore. Per ora è tutto prematuro, dovremmo attendere almeno a giugno. Tutti i nomi che sto sentendo in questi giorni non so da dove vengano. Moggi e Foggia ad esempio non hanno alcun fondamento”.
MOGGI – Abbiamo così interpellato Alessandro Moggi, figlio di Luciano, che ha subito raggelato qualsiasi interesse per il Savoia.
“Savoia? Una enorme sciocchezza il mio interessamento. Le possibilità che possa far parte di un progetto sulla squadra sono meno di zero!”.
FOGGIA – Chiudiamo il cerchio con Pasquale Foggia che però nonostante un ‘appuntamento’ telefonico non ci ha più risposto, preferendo il silenzio a qualsiasi forma di chiarezza.
Dopo questa serie di smentite c’è da chiedersi se non siano di facciata e in realtà qualcosa di concreto già bolle in pentola, oppure si tratti realmente di sentieri così impraticabili, impossibili da superare già adesso.
(Matteo Potenzieri)
