“Il Savoia per me è un vanto, unica squadra italiana a portare il nome della nostra famiglia. Sono fiero di questo ma allo stesso tempo triste per quanto sta accadendo adesso”. E’ Emanuele Filiberto di Savoia (nella foto) ad esordire così in un’intervista de visu che ha concesso in ESCLUSIVA a SoloSavoia.it in occasione della sua visita a Napoli. Cordiale e disponibile, il Principe è schietto nel parlare della squadra torrese, dimostrando di conoscere le problematiche attuali. Con lui abbiamo affrontato il presente, strappandogli una promessa.
SALVIAMO IL SAVOIA – Erano quasi quattro anni che Emanuele Filiberto mancava da Napoli. E’ qui per una serie di convegni ed incontri con imprenditori al fine di rilanciare il marchio Savoia nel mondo.
“Manco da Napoli da troppo tempo, saranno almeno 3/4 anni, ma ogni volta che torno mi accorgo che è una città straordinaria. In questo mio tour sto incontrando le Eccellenze Italiane per un progetto volto a promuovere piccole e medie imprese che credono nel nostro Paese. Si tratta di un brevetto certificato da Bureau Veritas, leader mondiale della certificazione, che ‘consegna’ il logo di Eccellenza alle società il cui costo del prodotto è almeno 50% italiano. Nel campo alimentare al 100%”.
Principe, se le dico A.C. Savoia 1908 cosa pensa?
“E’ nel mio cuore. Una delle squadre più antiche del calcio italiano con un blasone importante ed una tifoseria calda, numerosa e competente. Sono orgoglioso che questa squadra porti il nome Savoia anche se mi rattristano le attuali vicissitudini che sta affrontando”.
Emanuele Filiberto è a conoscenza del ‘furto’ di identità perpetrato da Todisco, ragion per cui non ha voluto incontrare l’avvocato in questa sua breve visita a Napoli.
“Trovo inaccettabile quanto fatto dall’attuale presidente. Non è possibile portare lontano da Torre il Savoia, farlo giocare con un’altra maglia e strappargli il glorioso logo dal petto. Dico con fermezza SALVIAMO IL SAVOIA CALCIO. Questa squadra, questa maglia e tutto ciò che rappresentano non possono scomparire”.
Come da noi anticipato qualche mese fa, il Principe era disponibile ad essere presente ad un match dei bianchi al Giraud. Poi non se n’è fatto più nulla.
“Volevo assistere ad una gara al Giraud di Torre Annunziata ma leggendo quanto accaduto non sono più venuto”.
LA PROMESSA DEL PRINCIPE – Il discendente di Casa Savoia è coinvolto nel parlare dei biancoscudati. La nostra intervista in un salottino riservato di un noto hotel napoletano giunge alla parte più ‘forte’.
Principe, cosa potrebbe fare per il Savoia?
“Non chiedetemi di acquistarlo. Vivo lontano, non provengo dal mondo del calcio anche se ho partecipato qualche volta alla trasmissione “Quelli che il calcio…” e rischierei di fare più danni di altri”.
Quindi?
“Se potessi fare qualcosa per il club, lo farei con immenso piacere. Per gestire una squadra di calcio occorrono molti soldi. Potremmo cercare di coinvolgere una cordata di imprenditori ed io potrei essere il Presidente Onorario. Mi piacerebbe che il progetto partisse proprio da imprenditori torresi”.
Infine un pensiero ai tifosi.
“E’ un pubblico eccezionale. Spero davvero di poter venire a Torre per assistere ad una gara tra la gente. Ai tifosi chiedo solo di capirmi se non posso impegnarmi in prima persona per il Savoia perché ribadisco non vivo nel mondo del calcio ma la promessa di coinvolgere forze economiche la faccio mia perché ho il Savoia nel cuore”.
Chiudiamo la nostra intervista col ringraziare l’ingegner Roberto Passariello, torrese doc, tifosissimo dei bianchi che ha seguito il Savoia anche in una lontana trasferta a Palermo in C, che ci ha consentito come promesso di incontrare direttamente il Principe e scambiare con lui un pensiero sul Savoia.
(Giovanni Caracciolo)
