24 LUGLIO 2015. La profezia di Masecchia L’ex tecnico affermò che la cordata napoletana non era all’altezza di una piazza come Torre. Oggi: “Il Savoia meritava rispetto, troppa disorganizzazione”

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masecchia3“La cordata napoletana non è all’altezza di una piazza come Torre”. Era il 24 luglio scorso e queste furono le parole di Giovanni Masecchia (nella foto) poche ore dopo l’addio al Savoia. A distanza di quasi sei mesi quelle dichiarazioni appaiono profetiche. In sintesi si è verificato quanto previsto dall’ex tecnico del Ponticelli che aggiunse: “Torre ed il Savoia sono troppo per loro due (Todisco ed Arpaia ndr)”. Oggi a SoloSavoia.it Masecchia ripropone il suo pensiero evidenziando il ‘rispetto mancato’ per la città e la tifoseria.

RISPETTO PER TORRE“Io ero il meno esperto, eppure quando mi resi conto che Todisco ed Arpaia non avevano compreso l’importanza di questa piazza mi incontrai con loro e dissi quello che pensavo”.

Cosa precisamente?

“Dissi loro che il Savoia meritava rispetto e per come avevano iniziato non sarebbero andati da nessuna parte, c’era disorganizzazione totale e mancava la progettualità, a partire dal ritiro che Arpaia voleva che si tenesse nella sua casa di villeggiatura”.

Quale fu la reazione?

Si offesero ed a quale punto andai via, non potevo più continuare la mia avventura. Ho lasciato a testa alta, da uomo vero, senza rancore, certo della mia decisione, anzi dissi loro che ci saremmo sentiti di lì a qualche mese ed i fatti mi avrebbero dato ragione. E’ stato così ma nessuno dei due ha più avuto il coraggio di chiamarmi”.

IL SOGNO – Masecchia ripercorre il suo addio, gli ultimi momenti sulla panchina.

Con il direttore Ferraro e con Aiello avevamo piena sintonia di idee, ci sarebbero bastati pochi innesti ed avremmo detto la nostra”.

Masecchia ha un sogno nel cassetto.

“Il mio desiderio è tornare a Torre per allenare il Savoia. Un’opportunità che mi è stata sottratta e che spero di potermi giocare nuovamente”.

(Redazione)





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