E’ stato rincorso a lungo, praticamente dal giorno in cui si è sparsa la voce del suo rilascio. Il figlio Mario è stato letteralmente tempestato di telefonate, l’ultima si è chiusa con una promessa: “Le prime dichiarazioni di mio padre saranno rilasciate a SoloSavoia.it”. Detto, fatto.
IL ‘NO’ DI LUCE – Dopo oltre due anni Lazzaro Luce torna a parlare e sceglie il nostro portale per rivolgersi in esclusiva alla città, ai tifosi.
“La più bella donna del mondo non ti può dare ciò che non ha”.
Dalla sua viva voce, quello che nessun tifoso del Savoia avrebbe voluto sentire.
E’ un no secco ma maledettamente forzato, quello che il presidente delle ultime gioie biancoscudate ha dovuto pronunciare.
Una resa all’evidenza dei fatti.
”Dopo lo shock per quanto mi è successo, ho la necessità di dedicarmi a me stesso, alla mia famiglia ed al lavoro. Devo ricostruirmi . E non è facile a cinquantacinque anni“.
Diretto, efficace, ammaliante come lo abbiamo conosciuto, ma indubbiamente ancora traumatizzato da quel terribile giovedì di novembre 2013 che gli ha praticamente cambiato la vita.
”Nove mesi e mezzo a tentare di capire il motivo del provvedimento nei miei confronti pur essendo fiducioso nella giustizia. E’ anche per questo che sono sereno e convinto di poter uscire da questo incubo. Inutile dire che anche nella disperazione dei momenti cupi il mio pensiero è stato sempre diviso tra la famiglia e quel Savoia di cui non mancavo, quando possibile, di seguirne risultati e gesta”.
ESPERIENZA VINCENTE – Un miracolo, quello dei bianchi, costruito in un mese e poco più.
”Ho rilevato un club in pieno marasma economico, con i miei collaboratori l’abbiamo rivoltato come un calzino partendo praticamente da zero, ma riuscendo a costruire in pochissimo tempo una società modello ed una squadra importante. Avevo le idee molto chiare ed un programma ambizioso e lungimirante: la Lega Pro subito, un anno di assestamento e, poi, obiettivo serie B, categoria dove il Savoia può tranquillamente militare per storia e seguito e dove è finalmente possibile un ritorno economico su tutto quanto è stato costruito. E non avrei avuto difficoltà ad aggregare altre persone per questo ambizioso progetto: la mia storia personale, il mio carisma, il lavoro che facevo, me lo avrebbero certamente permesso. Purtroppo non è accaduto per elementi esterni che hanno condizionato il mio operato”.
LA CRITICA – Non manca tuttavia una larvata critica al “dopo Luce”.
“Una volta portato a termine il torneo di serie D, non essendoci i presupposti di una seria progettualità, sarebbe stato utile mollare, non è stato fatto ed è finita com’è finita con mio grandissimo rammarico”.
Si, perché Lazzaro Luce è e rimane un grandissimo tifoso del Savoia.
“E non potete immaginare il mio sconforto e la sofferenza nel leggere delle tristi vicende di questo club. Confesso che ci piango perché resto convinto delle potenzialità di questa piazza che merita rispetto e serietà nei propositi”.
LA DOCCIA FREDDA – E a proposito di serietà.
“Ribadisco, e lo dico con grandissima amarezza, che il Savoia non è nei miei programmi né nell’immediato né nel medio termine. Proprio non posso.”
Un tifoso in più, un potenziale presidente bis in meno. Nel pieno solco della sempre travagliata storia del Savoia. Resta, indelebile, il ricordo di un recente passato da protagonisti assoluti.
Grazie lo stesso, Presidente.
(Matteo Potenzieri)