SI CHIUDE IL 2015. Un anno di Savoia L’incubo Lega Pro: retrocessione e fallimento. Si ricomincia dall’Eccellenza con Arnaldo Todisco ma i bianchi non riescono a dominare la scena. Il tecnico Sosa pone tutte le sue speranze nei play-off

http://www.solosavoia.it/2015/12/31/si-chiude-il-2015-un-anno-di-savoia/

2015Un anno di Savoia. Il 2015 che sta per chiudere il proprio sipario ha raccontato più ombre che luci per l’ultracentenario vessillo biancoscudato. Dalla Lega Pro riconquistata con mille sacrifici si è passati alla retrocessione sul campo ed al fallimento della società. In estate si è ripartiti con il titolo di Eccellenza del Campania Ponticelli e, tra polemiche ed insidie di vario genere, il campo ha già ‘bocciato’ due delle tre strade per tornare almeno in quarta serie. Come ogni fine anno, SoloSavoia.it vi racconterà i momenti salienti dell’anno che sta per concludersi.

VIA MAGLIONE, ARRIVA PIANTONI – Il 29 dicembre 2014 la proprietà del Savoia rappresentata dal Consorzio Stabile Segesta con a capo Quirico Manca ‘caccia’ l’amministratore unico Francesco Maglione, al suo posto arriva Alfonso Piantoni che in cinque mesi di gestione non metterà mai piede a Torre Annunziata. Sembra la tanto auspicata svolta dopo la deludente gestione tecnica ed economica dell’avvocato, reo di aver fatto sottoscrivere a molti giocatori contratti faraonici, ma i conti che già vacillano, di li a breve crolleranno definitivamente con la nuova gestione.

LA SPERANZA PAPAGNI – Contemporaneamente sulla panchina arriva Aldo Papagni, è il terzo allenatore del Savoia e succede ad Ugolotti la cui pessima direzione della panchina termina nel giorno dell’Epifania con il netto 3-0 di Messina (l’ex allenatore della Casertana era subentrato a novembre a Giovanni Bucaro). Il nuovo allenatore restituisce voglia di combattere ad un ambiente ormai deluso, i giocatori che restano danno tutti loro stessi. L’emblema è il portiere Raffaele Gragnaniello (ha un contratto di appena 15mila euro lordi) che insieme a capitan Scarpa tengono a bada lo spogliatoio. Il nuovo diggì è l’ex bomber Tony Carruezzo che ben presto sarà aspramente criticato dalla piazza.

BANDIERA BIANCA – In una fredda serata di febbraio, a Cava de’ Tirreni, Manca incontra la squadra alla quale comunica che sono ‘finiti i soldi’. E’ l’inizio della fine. La società alza bandiera bianca, la gioia della Lega Pro si trasforma in un incubo ad occhi aperti. Pesantissima la contestazione nei confronti dell’architetto che non verrà più a Torre Annunziata. E’ il prologo al fallimento.

QUANTI DIVIETI – Come se non bastasse i tifosi del Savoia vengono presi di ‘mira’ dalle autorità precostituite. Osservatorio e Casms inventano assurde motivazioni, cui dà esecuzione il Prefetto di Napoli Pantalone che in più occasioni chiude il Giraud, vietando addirittura l’accesso ai sostenitori di casa. Inutili gli interventi dei vertici della Lega. Qualcuno ha deciso che il calcio a Torre Annunziata deve finire e nel peggiore dei modi.

RETROCESSIONE D’UFFICIO – Gli ‘eroici’ ragazzi guidati da Papagni lottano fino alla fine per conquistare i play off e ci riescono. Ma il Collegio di Garanzia del CONI sovverte tutto e restituisce alla Reggina tre punti precedentemente sottratti che consentono agli amaranto di superare i bianchi, condannandoli all’ultimo posto, ovvero alla retrocessione diretta.

IL FALLIMENTO – Nel frattempo Piantoni porta i libri contabili in Tribunale dando il via alla procedura concorsuale di fallimento. E’ il punto più basso raggiunto per la terza volta negli ultimi quindici anni di storia biancoscudata. A Torre si apre il dibattito se restare fermi un anno oppure riprendere da subito. Prevale al seconda corrente.

ARRIVA TODISCO – Tra le varie ipotesi alla fine arriverà il patron del Campania Ponticelli, Arnaldo Todisco che porta a Torre il suo titolo di Eccellenza. Si effettua la fusione con la locale squadra di calcio a cinque per consentire l’affiliazione alla FIGC. E’ nuovamente ‘palla al centro’.

SUBITO UN ESONERO – Il neo presidente si presenta attaccando il sindaco, parte della stampa, parte della comunità cittadina. Non è un buon inizio, dopo poco correggerà il tiro ma il suo carattere ‘lunatico’ è evidente fin da subito con l’immediato esonero del suo ‘fidato’ tecnico Masecchia. Arriva un allenatore di esperienza come Teore Grimaldi reduce da tre campionati vinti con la Frattese. La squadra viene rivoluzionata, molti calciatori ex Ponticelli vanno via.

IL CAMPIONATO – Dopo il passo falso in Coppa Italia contro il Cimitile (2-1 per i nolani), il Savoia comincia bene la stagione. Arriva però inaspettata la sconfitta di Curti contro il Casagiove (1-0). Si apre una mini crisi con Grimaldi già sulla graticola, si fa il nome di Vitter paventato da qualche sponsor. Passano alcuni giorni di tensione fino alla vittoria in casa della Sessana (0-3) che rilancia le quotazioni dei bianchi che arrivano allo scontro interno con il Portici a meno uno dalla capolista Herculaneum. Succede però l’imponderabile ed i porticesi violano per 1-4 il Giraud. Stavolta è crisi vera. Il Savoia perde nettamente sette giorni dopo a Caivano (5-1) e poi ancora in casa contro l’Herculaneum (0-4). Il primo posto si allontana di dieci punti.

SALTA GRIMALDI, ARRIVA SOSA – Todisco decide di cambiare ancora e così Grimaldi va via, arriva il Pampa Sosa che a dire il vero ‘bazzicava’ al Giraud da mesi e sempre più spesso era con il presidente alle partite. Il nuovo tecnico non dà la svolta sperata. Il Savoia non sa più vincere, arrivano solo pareggi ed il primo posto si allontana ulteriormente. Nel frattempo fallisce anche l’obiettivo Coppa Italia con l’eliminazione ad opera del Portici. Sosa è a rischio. Il socio Mascitelli (ai ferri corti con Todisco) vuol cambiare ed insiste per Miserini. Todisco si arrocca e conferma Sosa. Alla fine si arriva ad una soluzione incredibile: Miserini è il Capo dell’Area Tecnica, Sosa l’allenatore. In pratica c’è un duo a dirigere il Savoia. Prima della sosta natalizia arriva finalmente la sofferta vittoria contro l’Isola di Procida con la quale il Savoia conferma il suo quarto posto, un punto avanti la Sessana. Il mercato porta ben nove addii con nomi altisonanti come Manzo, Balzano e Mallardo che decidono di cambiare aria. Gli acquisti tardano ad arrivare, in questi giorni si sta cercando di porvi rimedio. L’ultima speranza per tornare in quarta serie è la vittoria dei play off nazionali. L’auspicio è che il 2016 porti venti capaci di allontanare nubi di cattivi presagi e schiarire il cielo per il ritorno al successo.

(Redazione)





Lascia un commento

I NOSTRI PARTNERS