Riecco Nunzio Majella (nella foto). Ad accompagnarlo in sala stampa per la presentazione ufficiale il responsabile della comunicazione dott. Pinto.
RITORNO A CASA - Sorriso a 32 denti per la punta che ha iniziato la propria carriera a Torre Annunziata nella stagione 2003/04 quando, appena diciassettenne, il diesse Ferraro lo prelevò dalla Sampdoria per ‘regalarlo’ a mister Chiappini. Un grande anno, contrassegnato da 28 presenze ed 8 marcature.
Majella sa cosa significhi indossare questa casacca. Con quale spirito è tornato?
“Ho voluto fortemente il Savoia. Avevo diverse richieste ma quando c’è stata la chiamata da Torre Annunziata in neanche 24 ore ho chiuso l’accordo. Qui il calcio è un’altra cosa. L’ho vissuto da piccolo ed ora che ho acquisito esperienza voglio offrire tutto il mio impegno per la causa. Qui mi sento a casa”.
QUEL GUASTO ALL’AUTO– Majella rivela un aneddoto che forse si è rivelato determinante per il ritorno a Torre.
“Stavo partendo per recarmi a discutere con un’altra squadra che mi aveva richiesto ma l’auto si è guastata al momento della partenza ed ho dovuto rinviare l’incontro. Poco dopo mi ha contattato il Savoia ed eccomi qui. Il destino ha voluto che tornassi ed io sono davvero entusiasta”.
RICONQUISTARE LA GENTE- Negli occhi di Majella il campionato di D 2003/04 con la doppia finale contro il Potenza e le semifinali con la Casertana di Di Mascio.
In quella stagione il pubblico torrese offrì tutto il proprio sostegno.
“Ricordo benissimo. Mi dispiace che adesso non sia così. Mi ricordo che anche durante gli allenamenti c’era tanta gente nei distinti. Li capisco, il nostro dovere è quello di riconquistarli e riportarli allo stadio. Ce la metteremo tutta perché l’Eccellenza non è la categoria di questa piazza. Torre merita ben altro”.
RITORNO AL GOL – Dopo il poker rifilato all’Arzanese (1-4) l’attacco del Savoia si è fermato. Nelle successive cinque gare appena due gol segnati, peraltro ininfluenti sul risultato.
Questo Savoia ha il mal di gol, Majella è la cura?
“Spero di si. Sono venuto qui per fare il mio mestiere che è quello di segnare (oltre 100 i gol in carriera ndr). Da quello che ho visto ci vuole più cazzimma in campo perché l’Eccellenza è un campionato maschio nel quale si pensa poco al gioco e molto alla fisicità. Dobbiamo farci trovare sempre pronti a combattere ed a farci rispettare”.
Domani sarai in campo?
“Non lo so. Vengo da qualche settimana in cui non ho giocato, comunque sono a disposizione di mister Sosa che conosco da Sorrento e starà a lui decidere”.
(Giuseppe D’Ambrosio)